FRENASTENIA (dal gr. ϕρην "mente", e ἀσϑένεια "debolezza")
Termine introdotto nella neuropsichiatria da A. Verga. Si dicono frenastenici quei malati mentali la cui sintomatologia rivela essenzialmente la presenza d'uno stato di deficit, cioè di un'insufficienza, di gravità variabilissima, dello sviluppo psichico. La causa di questa insufficienza va ricercata in uno stimolo anormale che colpisce l'organismo, e specialmente il cervello, sia durante la vita intrauterina, sia nelle prime fasi dello sviluppo extrauterino. Lo stimolo perturbatore può essere di varia specie: le malattie cerebrali (dalle meningo-encefaliti alle emorragie) e il fattore morboso eredo-degenerativo sono le cause più comuni.
Basandosi appunto sulla prevalenza dell'uno o dell'altro di questi due grandi gruppi etiologici, S. De Sanctis ha proposto la sua classificazione dei frenastenici, sostanzialmente accettata da quanti usano il termine frenastenia. Egli distingue i frenastenici in: 1. cerebropatici, quelli in cui predomina il fattore esogeno, rappresentato da una malattia o da un trauma cerebrale, verificatosi nella vita sia intra- sia extrauterina, con una sintomatologia neurologica appariscente, specialmente motoria e fasica, corrispondente ad alterazioni cerebrali più o meno profonde, 2. biopatici, quelli in cui predomina il fattore eredodegenerativo e in cui le alterazioni neurologiche, pur essendo quasi sempre riconoscibili, passano in seconda linea. Come si vede, dal punto di vista pratico, la delimitazione non è netta, perché si parla di prevalenza di una o dell'altra causa e numerose sono le forme di passaggio. S. De Sanctis ammette poi un terzo gruppo, quello dei frenastenici bio-cerebropatici, quelli cioè che presentano insieme la tara ereditaria e i sintomi neurologici. I concetti che il De Sanctis espone per differenziare i biopatici dai cerebropatici sono essenzialmente due: nei cerebropatici a) la possibilità di spiegare la sindrome morbosa in modo sufficiente con i soli dati forniti dalla storia personale del paziente; b) la presenza di sintomi somatici dovuti a una causa morbosa, localizzabile chiaramente, spesso nel tempo, sempre anatomicamente. I fattori etiologici eredodegenerativi sono essenzialmente la lue, l'alcoolismo e la tubercolosi; quelli accidentali sono le encefaliti prenatali, i traumi durante la gestazione o il parto, l'idrocefalo, le meningo-encefaliti secondarie a malattie infettive. Dal punto di vista psichico i frenastenici cerebropatici e biopatici possono schematicamente identificarsi coi soggetti designati d'abitudine in psichiatria come, rispettivamente, idioti e imbecilli.
Bibl.: S. De Sanctis, Neuropsichiatria infantile, Roma 1925.