FREGIO DI GUERRIERI, Pittore del (Kriegerfriesmaler; Warrior-Frieze Painter)
Ceramografo corinzio. Sotto il suo nome sono stati riuniti dall'Amyx 4 aröballoi, simili per sintassi decorativa e per stile: Louvre A 435; Berkeley (California) 8/354; Atene MN 973; Leida, Brants 44; il Benson ha aggiunto Delo, Dugas 353. Tutti hanno un fregio con guerrieri, dipinto nella tecnica a figure nere, fra due zone policrome (squame incise sul fondo nero, accentuate da punti rossi e bianchi, o liste verticali nere, rosse e bianche, separate da una o due linee incise verticali). È la sintassi decorativa di una parte della produzione del Pittore delle Squame, il quale è vicinissimo al pittore, e del suo gruppo. Il riempitivo delle zone figurate è la rosetta piena con l'usuale incisione interna, la rosetta a punti protocorinzia o quella, pure protocorinzia, a cerchio con punto centrale. Malgrado queste reminiscenze protocorinzie (che continuano anche su vasi del Corinzio Tardo), il pittore è stato attivo fra il 590-570 a. C.
La decorazione è sciatta, i particolari incisi sono eseguiti rapidamente: questa fretta e trascuratezza sono caratteristiche di tutto il "Gruppo delle Squame". L'Amyx ha mostrato che alcuni alàbastra a decorazione simile del Corinzio Tardo (New York 06.1021.9; British Museum A 1020; Atene MN 290; Delo, Dugas 457 e 458) si ricollegano a quelli del pittore per soggetto, sintassi decorativa e dettagli: punto di unione fra i due gruppi è dato da un alàbastron di Madrid.
Bibl.: D. A. Amyx, Corinthian Vases in the Hearst Collection, in University of California Publ. in Classical Archaeology, I, 9, 1943, pp. 221, 223 e 231, nota 103; H. R. W. Smith, Corpus Vasorum Antiquorum. University of California, i, tav. 9, 2 e testo relativo; J. L. Benson, Geschichte d. korinth. Vasen, Basilea 1953, p. 44, n. 70.