FREGIO DI CAVALIERI, Pittore del (Reiterfriesmaler; Rider Frieze Painter)
Ceramografo corinzio la cui produzione incomincia nel primo venticinquennio del VI sec. a. C. e continua nel secondo venticinquennio. Il Payne ha per primo riunito i quattro vasi che sono attribuiti al pittore: tre tazze e un cratere (Atene MN 330; Francoforte; Londra, British Museum, B 8; New York 12.2299). Le tazze, che appartengono al Gruppo del gorgonèion, sono fra le più belle della pittura vascolare corinzia; sul corpo hanno una scena narrativa (caccia al cinghiale, banchetto, battaglia); nel tondo centrale è un gorgonèion. La tecnica usata è quella a figure nere e, per il gorgonèion, la linea di contorno. Il disegno è accurato, l'incisione esatta e nitida, la composizione piacevole, anche se in alcune parti è un poco monotona (ad esempio, il gruppo dei cacciatori sulla tazza di Atene e i cavalieri su quella di Francoforte e sul cratere). Come spesso nei vasi con scene narrative, i fregi secondarî sono più trascurati, i corpi degli animali sono eccessivamente allungati. Il Benson avvicina il pittore al Gruppo dei Cervi Angolosi e al Gruppo di Louvre E 627. In un primo tempo aveva pensato che appartenessero tutti alla bottega del Pittore delle Tre Fanciulle (v.). Recentemente considera la produzione del pittore come una tarda fase del Pittore delle Tre Fanciulle, ma l'ipotesi non convince.
Bibl.: H. Payne, Necrocorinthia, Oxford 1931, pp. 311, nn. 990, 991, 993, 318, n. 1195; J. L. Benson, Geschichte d. korinth. Vasen, Basilea 1953, p. 49, nn. 79, 80 ("Gruppe der eckigen Rehe"), 81 ("Gruppe von Louvre E 627"); id., Some Notes on Corinthian Vase Painters, in Am. Journ. Arch., LX, 1956, p. 227. Forse di mano del pittore è una tazza a Mosca (attribuzione Amyx), citata da A. Greifenhagen, Eine schwarzfigurige Vasengattung, Königsberg 1929, p. 14, n. 10.