BREMER, Fredrika
Creatrice del movimento femminista in Svezia, nacque in Finlandia nel 1791, ad Åbo, da ricca famiglia di origine svedese. Da bambina si trasferì con i suoi a Stoccolma, dove fu educata. Compiuti i vent'anni, accompagnò i suoi in un lungo viaggio all'estero. Allora le si dischiuse la mente al vasto mondo e cominciò a scrivere. Ma soltanto dopo la morte del padre autoritario trovò interamente sé stessa. Diede alle stampe una raccolta di novelle, che destarono la più lusinghiera attenzione del pubblico e della critica. Ricevette un premio dall'Accademia svedese, ma volle tuttavia conservare l'anonimo. In capo a pochi anni pubblicò varî romanzi, che la resero nota e apprezzata in tutta l'Europa per le sue descrizioni argute e fini della vita in famiglia e per l'elevatezza di senso morale del contenuto.
Di nuovo si rimise in viaggio; per la Francia e per l'Italia, che amò con fervore; si spinse fino in America, dove si trattenne per varî anni ed ebbe accoglienze straordinarie, il che le diede agio di conoscere molte persone notevoli e di penetrare varie questioni
Nel 1854 Fredrika Bremer compì un atto di coraggio inaudito: pubblicò sul Times un articolo dove (mentre ferveva la guerra di Crimea) invitò le donne cristiane di tutto il mondo a formare una lega per la pace. La sua proposta fu giudicata severamente e le fece perdere gran parte della sua popolarità. Peggio fece parlando nei nuovi libri suoi sui diritti della donna di crearsi una vita indipendente. Il suo libro Hertha fu l'incarnazione del movimento femminile di là da venire, e la protagonista del romanzo è una figura altamente commovente.
L'influenza in Svezia di questa interessante e singolare scrittrice è stata grandissima; la nobiltà dei suoi intenti si è riflessa su tutto il movimento femminista, e si può dire che il suo spirito vi aleggi ancora. Morì nel 1865.
Opere principali: Teckningar utur hvardagslifvet (Schizzi dalla vita di ogni giorno): 1ª serie, Stoccolma 1828-31; 2ª serie, Stoccolma 1834-48: della prima serie fa parte il racconto Familien H.; e della seconda i romanzi Grannarne e Hemmet, che sono fra le sue opere migliori. Seguirono, oltre a impressioni di viaggio nel nord (Midsommavresan, 1848; Lif i Norden, 1848; ecc.), e oltre al diario sull'America (Hemmen i den nya verlden, 1853-58), alcuni racconti, fra cui il romanzo più celebre Hertha, cit. (1856). Interessante è anche l'ultimo libro di viaggio: Liftet i ganrla verlden (1860-62) sulla vita nei varî paesi d'Europa. Ediz. scelta nelle Skrifter 6 voll., Stoccolma 1868-72; 2ª ed., ibid., 1911-12. Tutte le opere principali sono tradotte in tedesco e in inglese. Pagine autobiografiche, lettere e scritti postumi sono stati pubblicati con rimaneggiamenti di Ch. Quiding, 2 voll., Stoccolma 1868; 2ª ed., ibid., 1912. E v. anche la raccolta commentata delle lettere, pubblicata a cura di C. Johansson e E. Kleman, F.B. s. Brev, 4 voll., Stoccolma 1915-20.
Bibl.: S.A.L. Adlersparre e S. Leijonhufvud, Fredrika Bremer, voll. 2, Stoccolma 1896; R. Petersen, F.B., Copenaghen 1892; E. Kleman, F.B., Stoccolma 1925.