MacMurray, Fred (propr. Frederick Martin)
Attore cinematografico statunitense, nato a Kankakee (Illinois) il 30 agosto 1908 e morto a Santa Monica (California) il 5 novembre 1991. L'aspetto fisico piacevole, la caratteristica fossetta sul mento, l'ampio sorriso cordiale costituiscono i fondamentali elementi grazie ai quali seppe rappresentare l'uomo maldestro e paziente, riuscendo a ben equilibrare forza e mitezza, risultando spesso dominato, e talvolta maltrattato, ma, nella maggior parte dei casi, di fatto amato e rispettato, da personaggi femminili aggressivi come quelli interpretati da Carole Lombard, Claudette Colbert o Barbara Stanwyck (accanto alle quali recitò più volte). Formidabile nella commedia, fu eccellente anche nel dramma, e seppe venare di torbide sfumature la soggezione che in molti dei suoi ruoli doveva mostrare verso figure di donne forti, come nel memorabile Double indemnity (1944; La fiamma del peccato) di Billy Wilder, nel quale il suo personaggio si lascia manipolare dalla dark lady impersonata da Barbara Stanwyck, fino ad arrivare al delitto.
Figlio di un violinista, studiò al Carroll College (Wisconsin), mentre suonava il sassofono in diverse orchestre. Dopo aver fatto la comparsa per il cinema, debuttò nel 1933 a Broadway nel musical Roberta e recitò nel vaudeville, finché fu notato dalla Paramount Pictures che gli fece firmare un contratto, dandogli modo d'avviare una delle carriere artistiche più durature di Hollywood. Fin dal suo esordio apparve evidente che la recitazione sorniona e una sottile vaghezza nei modi raggiungevano effetti d'irresistibile comicità in contrasto con il gesticolare esagitato e la nervosa logorrea delle grandi dive degli anni Trenta. Prestato dalla Paramount alla RKO, tenne testa a Katharine Hepburn in Alice Adams (1935; Primo amore) di George Stevens, storia di una ragazza di umili origini che si fidanza con un giovane ricco (lo stesso MacM.) cui nasconde le sue modeste condizioni economiche. In seguito, nella parte di un elegante playboy, fu al fianco di Carole Lombard nel brillante Hands across the table (1935; I milioni della manicure) di Mitchell Leisen. Nel ruolo del reporter Peter Dawes contese Marilyn David (Claudette Colbert) al più raffinato Charles Gray (Ray Milland) in The gilded lily (1935; Il giglio d'oro) di Wesley Ruggles. Ritrovò la Colbert in altre commedie di forte presa sul pubblico come Bride comes home (1936), ancora di Ruggles, No time for love (1943; Non c'è tempo per l'amore) e Practically yours (1944; Sinceramente tua) entrambi di Leisen, uno dei registi con i quali lavorò più spesso, e che lo affiancò anche ad attrici come Barbara Stanwyck in Remember the night (1940; Ricorda quella notte) e Marlene Dietrich in The lady is willing (1942; La signora acconsente). Erano gli anni d'oro della sophisticated comedy, e MacM. fu uno dei suoi più degni rappresentanti ma si fece notare anche in un film drammatico come The trail of the lonesome pine (1936; Il sentiero del pino solitario) diretto da Henry Hathaway, nel quale gareggiò in bravura con Henry Fonda, e in un film d'avventura come The forest rangers (1942; Presi tra le fiamme) di George Marshall, in cui fa innamorare follemente due belle cugine (interpretate da Paulette Goddard e Susan Hayward). Ma fu nel 1944 che MacM. ebbe l'occasione di sorprendere tutta Hollywood, abituata ai suoi ruoli brillanti, con la dolorosa e allucinata interpretazione di Walter Neff, agente assicurativo che perde la testa per una maliarda assassina in Double indemnity. Fu questa la sua più alta prova drammatica, che tuttavia non gli valse neppure una nomination all'Oscar. Successivamente gli vennero offerti quasi sempre ruoli comici, come in The egg and I (1947; Io e l'uovo) di Chester Erskine, oppure in Family honeymoon (1948; Abbandonata in viaggio di nozze) di Claude Binyon, entrambi al fianco di Claudette Colbert. Recitò accanto ad attrici della generazione successiva, come Ava Gardner in Singapore (1947) di John Brahm, oppure Alida Valli in The miracle of the bells (1948; Il miracolo delle campane) di Irving Pichel, o ancora Lauren Bacall in Woman's world (1954; Il mondo è delle donne) di Jean Negulesco, ma con nessuna di loro si creò quella magica alchimia che aveva reso effervescenti le sue baruffe con le antiche partner. La 20th Century-Fox gli offrì quindi alcuni ruoli di fianco, come in The Caine mutiny (1954; L'ammutinamento del Caine) di Edward Dmytryk, in cui la scena appare però dominata da Humphrey Bogart, interprete del capitano Queeg sconvolto dalla follia, o come in The rains of Ranchipur (1955; Le piogge di Ranchipur) di Negulesco, in cui è il prosaico, disincantato, ma in fondo romantico Tom Ransom, affettuoso testimone dell'amore infelice che la sua amica Edwina Esketh (Lana Turner) nutre per un affascinante medico indiano, Dr. Safti (Richard Burton). Passato alla Universal Pictures, ebbe modo di recitare ancora una volta con la Stanwyck in un melodramma di Douglas Sirk, There's always tomorrow (1956; Quella che avrei dovuto sposare). Diede quindi vita a un personaggio decisamente negativo nell'amaro The apartment (1960; L'appartamento) ancora di Wilder, quello di un cinico e arido uomo d'affari deciso a portare avanti senza alcuno scrupolo l'ennesima avvilente relazione con una sua impiegata (Shirley MacLaine). Walt Disney gli offrì poi d'interpretare alcune spassose commedie di sua produzione, tra le quali The absent-minded professor (1961; Un professore fra le nuvole) e Son of flubber (1963; Professore a tutto gas), entrambe dirette da Robert Stevenson. A partire dal 1960 e fino al 1972 fu inoltre protagonista della serie televisiva My three sons, che riscosse un enorme successo. Alla fine degli anni Settanta, dopo aver partecipato al fantascientifico The swarm (1978; Swarm) di Irwin Allen, MacM. si ritirò dall'attività cinematografica.
J. Parish, D. Stanke, The All-Americans, New York 1977, passim.