FRASCATI (A. T., 24-25-26)
Cittadina del Lazio, situata sulle pendici settentrionali dei Colli Albani, a 21 chilometri a SE. di Roma, a 322 m. s. m. La località, sorta sul territorio di ville tusculane (v. tuscolo) è ricordata fin dal sec. IX, e già da allora vi erano due chiese (S. Sebastiano e S. Maria). Si accrebbe poi per l'afflusso di una gran parte degli abitanti di Tuscolo, distrutta nel 1191, e ottenne anche la sede vescovile, trasferita da Tuscolo stessa. Rimase tuttavia località di modesta importanza, munita di un castello, eretto nel sec. XIII; dal sec. XVI in poi divenne residenza estiva di cospicue famiglie romane. Nel 1566 contava già circa 3500 ab., nel 1701 circa 5000; ma nel corso del sec. XVIII, parallelamente alla generale decadenza dell'Agro Romano, la popolazione diminuì. Gli abitanti erano soltanto 4203 nel 1816; ma nel 1853 erano saliti a 5318. Il successivo incremento fu assai rapido anche per le migliorate comunicazioni con Roma; la ferrovia Roma-Frascati, la prima in tutto lo Stato Pontificio, fu aperta nel 1857. Nel 1871 gli ab. erano già 7045, nel 1901 10.577, nel 1921 11.100 e nel 1931 11.414, dei quali 10.583 nel capoluogo. Questo è in posizione amenissima, tra ricche colture di vigneti e uliveti; ha pianta assai regolare, quasi rettangolare, con strade a scacchiera e numerose ville e villini. Ha infatti conservato il carattere di centro di villeggiatura e soggiorno primaverile ed estivo. Oggi le comunicazioni con Roma sono molto agevolate dai servizî tramviarî, che collegano anche Frascati con tutti gli altri paesi dei Colli Albani.
Il comune (kmq. 22,5) comprende una limitata parte delle colline, dove prevale assolutamente la coltura della vite, i cui prodotti sono assai rinomati; si estende poi largamente in piano dove le aree coltivate vanno pure estendendosi (ulivi, cereali).
Monumenti. - Per i resti archeologici, v. tuscolo. Il duomo, eretto su disegni di C. Rainaldi e P. De Rocchi (sec. XVII), ha la facciata costruita (1697-1700) da Girolamo Fontana. Nell'interno affreschi di A. Pozzi e, all'altar maggiore, un altorilievo con la Consegna delle chiavi, di P. Ferrucci. La vòlta della chiesa del Gesù, costruita da Pietro da Cortona, è affrescata con prospettive da A. Pozzi; la cupola, finta, è dovuta a uno scolaro del Pozzi, Antonio Colli. Da segnalare sono inoltre la chiesa di S. Maria, già esistente nel sec. IX ma quasi tutta ricostruita sulla fine del sec. XV, con due affreschi della scuola dello Spagna; l'Episcopio, iniziato sotto Pio II, ampliato sulla fine del sec. XV e rinnovato completamente nel sec. XVII, con un dipinto di S. Conca; la chiesa dei Cappuccini (sec. XVI) con pitture di Giulio Romano, Paolo Brill, del Pomarancio, di P. L. Ghezzi; il seminario, presso la chiesa del Gesù, è della medesima epoca, anch'esso decorato con affreschi del Pozzi. Ma l'attrattiva maggiore di Frascati è costituita dalle sue celebri ville. La più nota è la villa Aldobrandini o di Belvedere, iniziata per il cardinale Pietro Aldobrandini, nipote di Clemente VIII, da Giacomo della Porta nel 1601 e continuata dopo la morte di questi (1604) da C. Maderno e Giov. Fontana. È adorna di affreschi degli Zuccari, del Cav. d'Arpino, della scuola del Domenichino. Bellissimo il parco, con ampie terrazze digradanti, statue, boschetti di lecci, giuochi d'acque. L'ingresso monumentale del secolo XVIII, è dovuto al Bizzacheri. La villa Falconieri, costruita dal 1545 al 1548 e ingrandita dal Borromini, ha pitture di C. Ferri e di C. Maratta; è circondata anch'essa da un bel parco. La villa Mondragone, alla quale si accede per un magnifico viale di lecci in salita, fondata dal cardinale Altemps tra il 1573 e il 1575, fu costruita su disegni del Vignola e di Martino Longhi, e, più tardi, del fiammingo van Zans, detto Vasanzio, e di Gir. Rainaldi. Notevoli pure: la villa Crazioli, fatta erigere dal card. Acquaviva sul finire del sec. XVI, con pitture della scuola di Annibale Carracci e del Domenichino, degli Zuccari, del Nebbia, del Pannini; la villa Torlonia, che possiede nel suo parco un "teatro delle acque" disegnato da C. Maderno; la villa Rufinella, iniziata nella seconda metà del sec. XVI e rinnovata nel sec. XVIII su disegni di L. Vanvitelli.
V. tavv. VII-XII.
Bibl.: M. L. Wells, F., Roma 1878; D. Seghetti, F., Frascati 1906; G. e F. Tomassetti, La campagna Romana, Roma 1926, IV, pag. 346 segg. (con copiosa bibl.); S. Kambo, Il Tuscolo e Frascati, 2ª ed., Bergamo (1930).