Storico delle religioni e archeologo belga (Aalst 1868 - Woluwe, Bruxelles, 1947). Professore di istituzioni romane dal 1889 al 1910 a Gand, fu anche (1899-1912) conservatore del Musée du Cinquantenaire di Bruxelles. Ma per l'opposizione suscitata dai suoi studî sulle religioni, si stabilì a Roma ove trascorse la parte maggiore della sua vita e preparò alcuni dei suoi lavori più importanti; lasciò la ricca biblioteca all'Accademia Belgica di Roma. Fu socio straniero dei Lincei (1922). Cominciò studiando i misteri e il culto di Mitra (Textes et monuments figurés relatifs aux mystères de Mithra, 1894-1900), e l'Asia anteriore, dove condusse negli anni successivi importanti scavi archeologici (Studia pontica, 1906; Études syriennes, 1917; Fouilles de Doura-Europos, 1926), al fine delle sue indagini sulle religioni misteriche. I misteri lo interessarono pure nelle loro origini orientali (si vedano le ricerche sull'astrologia nel mondo greco-romano e in Egitto, e gli studî sul manicheismo, 1908-1912), come elemento di crisi della religione classica (Les religions orientales dans le paganisme romain, 1905; Les mages hellénisés, in collab. con J. Bidez, 1938), e come soluzione alternativa, rispetto al cristianesimo, del problema della vita oltremondana (Afterlife in Roman paganism, 1922; Recherches sur le symbolisme funéraire des Romains, 1945; Lux perpetua, 1948). Di questa complessa problematica C. ha svolto i temi fondamentali, con erudizione, finezza psicologica e capacità storiografica.