STRAUSS, Franz Josef
(App. IV, III, p. 503)
Uomo politico tedesco, morto a Ratisbona il 3 ottobre 1988. Presidente del Consiglio e deputato alla dieta della Baviera dal 1978, S. seppe cumulare il peso politico della direzione di uno dei Länder più dinamici della Repubblica Federale − in cui accentuò le tendenze di modernizzazione mediante una politica d'impronta neocolbertista (la cosiddetta Industriepolitik) − con la guida dei cristiano-sociali bavaresi e con un ruolo nazionale di primo piano.
In quest'ultimo ambito fu tradizionalmente antagonista del cancelliere H. Schmidt e, dopo l'avvento del governo cristiano-liberale di H. Kohl e H.D. Genscher alla fine del 1982, antesignano di un'alternativa di fondo della politica tedesca, non solo rispetto al precedente governo social-liberale, ma anche nei riguardi della linea pragmatica dello stesso governo Kohl-Genscher. Non riuscì, tuttavia, a far prevalere il suo disegno, imperniato sull'eliminazione del ruolo del Partito liberale quale ago della bilancia della politica tedesca.
Fra le sue opere si ricordano: Zur Lage, postfazione di G. Mann (1979); Gebote der Freiheit (1980); Erkenntnisse, Standpunkte, Ausblicke (1985); Verantwortung vor der Geschichte. Beiträge zur deutschen und internationalen Politik 1978-1985, a cura di W. Scharnagl (1985); Orientierungen: 40 Jahre danach. Eine vorläufige Bestandsaufnahme, a cura di P.M. Schnidhuber (1986); Auftrag für die Zukunft. Beiträge zur deutschen und internationalen Politik 1985-1987, a cura di W. Scharnagl (1987); Die Erinnerungen (1989).
Bibl.: Th. Enders, Franz Josef Strauß - Helmut Schmidt und die Doktrin der Abschreckung, Coblenza 1984.