Innerhofer, Franz
Innerhofer, Franz. – Scrittore austriaco (Krimml 1944 - Graz 2002). Nato da una ragazza madre nella campagna austriaca della regione di Salisburgo, subisce lo sfruttamento del patrigno che lo costringe, sin da bambino, a turni massacranti di lavoro nella sua fattoria. La passione per la lettura e il desiderio d’emancipazione permisero a I. di ottenere un diploma alle scuole serali e frequentare alcuni corsi universitari. Dopo qualche racconto breve, pubblica il suo primo romanzo Schöne Tage (1974; trad. it. Bei tempi, 1978) che, insieme ai successivi Schattseite (1975) e Die großen Wörter (1977), forma una trilogia autobiografica che distrugge l’immaginario bucolico dell’Austria rurale rappresentando le violenze e l’ignoranza di una cultura arcaica e retriva. Con Der Emporkömmling (1982), l’attenzione di I. si sposta nella vita di fabbrica per descrivere la condizione di un operaio pendolare sempre più pacificato con il suo nuovo ruolo di lavoratore/consumatore. Dopo alcuni anni di silenzio letterario, vissuti in Italia tra Milano e Roma, I. torna a Graz dove apre una libreria per guadagnarsi da vivere. Il suo ultimo romanzo, Um die Wette leben (1993), incentrato sull’idea di letteratura come stimolo all’autocoscienza, non ha riscosso grande interesse e anche il tentativo di dedicarsi all’indagine sociale, con il saggio Das rechte Murufer (1999), dedicato alla vita nel quartiere a luci rosse Murufer di Graz, non gli ha permesso di liberarsi dalla depressione incalzante e dalla dipendenza dall’alcol. Si è suicidato il 19 gennaio 2002 all’età di 58 anni. Nel 2004 è stato pubblicato postumo un suo breve racconto, Der Flickschuster.