FALUDI [pron. fóludi], Franz
Poeta ungherese, nato a Németújvár (ora Güssing) il 25 marzo 1704, morto a Rohoncz (ora Rechnitz) il 17 dicembre 1779. Entrato nell'ordine dei gesuiti, fu successivamente a Graz, a Vienna, a Roma, confessore in lingua magiara, a Presburgo, dappertutto insegnando e predicando: per alcuni anni diresse anche la grande tipografia che l'ordine possedeva a Tyrnan (ora Trnava). Più che alla tragedia Costantino Porfirogenito, il suo nome è legato alle liriche, che furono pubblicate postume da M. Revai nel 1787. Sono liriche in cui le grazie dello stile rococò infiorano una poesia di vena limpida e semplice, la quale ricorda nell'intonazione la poesia popolare: la delicata galanteria del Settecento vi è ravvivata da una fresca e schietta, sensibilità. Ne ha curato una buona edizione critica Z. Ferenczi (Budapest 1910).