BENGTSSON, Frans Gunnar
Scrittore svedese, nato a Tossjö, in Scania, il 4 ottobre 1894, morto il 19 dicembre 1954.
Dopo un esordio lirico in cui riprende modi e forme della poesia di fine secolo (Tärningkast, Il gioco dei dadi, 1923; Legenden om Babel, La leggenda di Babele, 1925) si è dedicato al saggio e alla biografia (Litteratörer och militärer, Letterati e militari, 1929; Karl XII, 1935-36), equilibrando l'erudizione storico-letteraria con doti di scrittore. In alcuni saggi minori (Vintermänniskan, L'uomo invernale; Framför en bokhylla, Davanti a uno scaffale di libri; Det närmaste sällskapet, La più intima compagnia) e in un romanzo caricaturale sui vichinghi (Röde Orm, Orm il rosso, 1941-45; dove, sotto gli scherzosi anacronismi e travestimenti, traspare la concezione dell'antichità nordica di V. Grønbech) ha dato il meglio del suo ingegno aristocratico e indipendente, aperto alla meditazione, e all'esplorazione di molti aspetti inediti dell'anima umana.
Bibl.: O. Bjurling, Frans Gunnar Bengtsson, poeten och filosofen, in Ord och Bild, XLI, 1932; H. G. Hildebrand, Bibeln i nutida svensk lyrik, Uppsala 1939; K. Lundmark, Tre vikingskildrare, in Edda, 1948; R. Oldberg, Nutids-författare, Stoccolma 1949; M. Gabrieli, Storia delle letterature della Scandinavia, Milano 1958.