Frankenstein
Lo scienziato che creò un mostro con i cadaveri
Un essere mostruoso costruito con pezzi di cadaveri prende vita. È buono, ma siccome il suo aspetto è orribile e gli altri ne hanno disgusto, cambia natura, diviene cattivo, uccide e distrugge. La creatura nasce agli inizi dell'Ottocento con un romanzo di Mary W. Shelley intitolato Frankenstein, lo scienziato creatore del mostro che gli ruberà il nome
Quando si pronuncia il nome di Frankenstein ci viene in mente il mostro orribile e cattivo, il mostro che distrugge, il mostro da uccidere per difendere non solamente la nostra vita ma la normalità della nostra vita. È il mostro che può creare la scienza se si lascia andare a esperimenti audaci e incontrollati. E se abbiamo visto quel mostro in un film o in un fumetto è facile che al solo pensarlo sentiamo un brivido correrci lungo la schiena. Tutto questo è naturale: il nuovo, l'incontrollato, ciò che sfugge alla nostra ragione genera paura e sgomento.
Frankenstein è in realtà il nome di un giovane scienziato svizzero, appassionato di filosofia e di scienze naturali, che tenta un nuovo esperimento: con pezzi di cadaveri ricuciti insieme crea un altro uomo e riesce, tramite un segreto solo da lui conosciuto, a dargli la vita. Il mostro è davvero orribile nell'aspetto, non ha coscienza, non ha principi morali. Può fare sia il bene sia il male: soffermarsi ammirato di fronte a un bel fiore e uccidere una bambina, gettarla in un lago e poi incantarsi di fronte al fenomeno dei cerchi dell'acqua che si richiudono su di lei. Così il mostro appare nel primo film dedicato a Frankenstein, che risale al 1931. Tra l'altro i produttori cinematografici tagliarono molte scene che evidenziavano i buoni sentimenti presenti nel mostro, e sono state proprio le trasposizioni cinematografiche del romanzo a rendere famosa la sua immagine orribile che si aggira nelle campagne e uccide, creando apprensione negli spettatori.
Per la verità Frankenstein è il titolo di un'opera letteraria, nata con intenti diversi. Il romanzo fu scritto nel 1817 da Mary W. Shelley, scrittrice inglese di professione, figlia dello scrittore William Godwin e moglie del poeta Percy B. Shelley. L'opera venne creata quasi per caso, per gioco, quando il poeta George G. Byron, ospite degli Shelley a Ginevra, invitò gli amici a scrivere un racconto dell'orrore.
Mary W. Shelley inventò allora la storia di Frankenstein, giovane scienziato che riesce, grazie ai suoi studi di chimica, a dar vita a un nuovo e orribile essere creato con pezzi di cadavere. Il mostro, anche se è brutto di aspetto, è profondamente buono, non conosce la violenza, ha un cuore generoso. A un certo punto però si rende conto che malgrado la sua bontà tutti hanno paura e disgusto di lui per il suo aspetto. La sua bontà diviene allora forza distruttiva, e dopo molti delitti finisce con l'uccidere anche il suo creatore.
Il libro ha reso Mary W. Shelley famosa in tutto il mondo, ha goduto di un'ininterrotta fortuna ed è stato più volte imitato e adattato per il cinema. Il motivo di tanto successo è proprio negli spunti morali presenti nell'opera. L'autrice, scrittrice sensibile ai problemi sociali (si batté come la madre per i riconoscimenti dei diritti della donna), vuol mettere in evidenza che nell'essere umano vi è originariamente bontà.
È poi la società che, con il disprezzo verso gli esseri umani, genera reazioni distruttrici. Le interpretazioni cinematografiche, che guardano soprattutto allo spettacolo, si sono sempre discostate da queste idee sociali di Mary W. Shelley.
Il titolo completo del romanzo di Mary W. Shelley era Frankenstein o il Prometeo moderno. Prometeo, eroe greco, rubò il fuoco agli dei per donarlo agli uomini, ma Zeus, infuriato, lo incatenò su un monte condannandolo a essere dilaniato da un'aquila che gli mangiava il fegato. Ma il fegato si rigenerava continuamente; alla fine Prometeo fu liberato e accolto tra gli dei.
Nel riallacciarsi all'antico mito, la scrittrice intende mettere in risalto la forza della vita che continuamente si rigenera, e modernizza la storia di Prometeo introducendovi l'elemento della chimica e della scienza. Il mostro è creato dall'uomo, dallo scienziato, dalla scienza che, nata dall'intelligenza degli esseri umani, può essere capace di riprodurre e di ricreare.
Mary W. Shelley, che immaginò già ai suoi tempi la scienza come capace di generare la vita, oggi si trova di nuovo in primo piano. Con il suo romanzo fantascientifico intuì eventi che, con la clonazione e le altre scoperte scientifiche, sono oggi attuali.