WEDEKIND, Frank
Poeta tedesco, nato a Hannover il 24 luglio 1864, morto a Monaco di Baviera il 9 marzo 1918. Dapprima direttore dell'Ulficio Propaganda dei "Dadi Maggi" in Svizzera; poi dal 1890 libero scrittore e giornalista a Monaco - temporaneamente anche a Parigi, a Londra -; ideatore e, dal 1896, redattore del Simplicissimus - condannato nel 1899 per lesa maestà in seguito alla pubblicazione di una sua poesia umoristica -; nel 1900-1902 artista compositore e recitatore nel Cabaret degli Elf Scharfrichter e, infine, dal 1904 in poi, attore e poeta e regista e "impresario di se medesimo"; apparve per anni, nella Germania guglielmina, fra clamor di scandali, come una forza rivoluzionaria.
In quella gravitazione di tutti i problemi della vita verso il problema sessuale, che contrassegncò i due decennî sul volger del secolo, già prima delle formulazioni teoriche di Freud, i drammi di W. significarono infatti al medesimo tempo una battaglia contro l'ipocrisia borghese e il superamento - in sede realistica - del puro naturalismo. Aggressivo, beffardo, mordace, naturalmente portato verso atteggiamenti cinici e satanici, W. fu, per così dire, l'istrione nato che - mostrando alla società lo specchio dei suoi vizî segreti in luce di proscenio e in paradossali ardimenti di personali prospettive - restituì al tempo stesso al teatro la sua libertà di movimento, in una libera fusione di realtà e di fantasia. Intorno alla forza d'attrazione della vertigine sessuale, momenti di grottesca poesia si precisarono così in una forma di dramma a vortice, nelle cui rapide spire tutte le forze di resistenza dell'uomo cedon0, tutte le maschere cadono, finché l'uomo, definitivamente travolto, si perde. E specialmente nei primi drammi: Frühlings Erwachen (1891), dramma delle forze oscure della pubertà; Erdgeist (1895), dramma della donna come bellezza e come perdizione; Der Marquis von Keith (1900), tragicommedia cinica dell'avventuriero, un soffio di poesia investe realmente la materia ora morbosa ora brutale. In seguito invece - Die Bïchse der Pandora (1901, ed. 1904), continuazione dell'Erdgeist; Konig Nicolò oder So ist das Leben (1901), commedia leggendaria nell'Umbria della Rinascenza; Hidalla (1904); Totentanz (1906); Musik (1907); Die Zensur (1909); Schloss Wetterstein (1910) - la reazione antiborghese aggravò al poeta la mano, spingendolo ora verso uno sfoggio di boutades polemiche, ora verso un'accumulazione di ciniche brutalità. Infine - in Franziska, 1912; Simson, 1914; Herakles, 1917 - l'aspirazione al grande dramma simbolico, se ampliò qualche volta gli orizzonti della poesia, appesantì ancor maggiormente l'ispirazione. Tuttavia anche in queste ultime opere - come nelle opere liriche (Die vier Jahreszeiten, 1905) e narrative (Die Fürstin Russalka 1897; Mine-Haha, 1903; Feuerwerk, 1906) che restano unitariamente in questo medesimo tono - non mancano scene di cupa sensuale liricità, frammentarie intuizioni geniali. E in qualche modo sempre íl dramma riesce a ritrovare nei momenti migliori l'estrosa dinamicità dei suoi sviluppi. Nella storia del dramma tedesco fra Hauptmann e l'espressionismo, esso ha un suo posto essenziale.
Opere: Gesammelte Werke, voll. 8, Berlino 1919; Ausgewählte Werke, a cura di F. Strich, voll. 5, Monaco 1925; Briefe, a cura di F. Strich, voll. 2, Monaeo 1924.
Bibl.: H. Kempner, F. W. als Mensch und Künstler, 2ª ed., Berlino 1911; P. Fechter, F. W., der Mensch und sein Weirk, ivi 1920; H. M. Elster, F. W. und seine besten Bühnenwerke, Lipsia 1922; A. Kustscher, F. W. Sein Leben und seine Werke, voll. 3, Monaco 1922-31; K. F. Proost, F. W. Zyn leven en werken, Amsterdam 1928.