Dorléac, Françoise
Attrice cinematografica francese, nata a Parigi il 21 marzo 1942 e morta a Nizza il 26 giugno 1967. Sorella maggiore di Catherine Deneuve, e figlia dell'attore Maurice Dorléac, fu tra le attrici francesi più rappresentative degli anni Sessanta, lavorando con registi come François Truffaut, Roman Polanski e Jacques Demy. La morte prematura in un incidente d'auto, ad appena venticinque anni, ne stroncò una carriera in ascesa. La sua figura, negli anni successivi, non è stata mai mitizzata, quanto, piuttosto, accantonata. Eppure il suo sguardo, che richiamava quello di Greta Garbo, la sua solarità, la sua recitazione aggressiva e libera (contrapposta a quella più controllata, quasi enigmatica e misteriosa della sorella) le hanno consentito di creare personaggi anticonformisti, con una forte esigenza di protesta, che sembrano anticipare alcuni dei caratteri della generazione del Sessantotto.
Abbandonato presto il liceo, divenne, verso la fine degli anni Cinquanta, ballerina, attrice teatrale e soprattutto indossatrice per Ch. Dior. Fu proprio durante questa attività che venne notata dai produttori, che le affidarono inizialmente parti di secondo piano come in Ce soir ou jamais (1961) di Michel Deville e Tout l'or du monde (1961; Tutto l'oro del mondo) di René Clair. Ottenne i primi ruoli da protagonista in La fille aux yeux d'or (1961; La ragazza dagli occhi d'oro) di Jean-Gabriel Albicocco e Arsène Lupin contre Arsène Lupin (1962; Arsenio Lupin contro Arsenio Lupin) di Édouard Molinaro, ma il successo arrivò con il film d'avventura L'homme de Rio (1964; L'uomo di Rio) di Philippe de Broca dove, al fianco di Jean-Paul Belmondo, il suo personaggio risulta coinvolto in una serie di fughe e inseguimenti a Rio de Janeiro alla ricerca di un tesoro malteco. Fu comunque Truffaut a lanciarla definitivamente con La peau douce (1964; La calda amante) dove, nel ruolo di una hostess che fa innamorare uno scrittore, riuscì a lasciar emergere forza seduttiva ma anche ambiguità. Dopo La chasse à l'homme (1964; Caccia al maschio) di Molinaro e Where the spies are (1965; A caccia di spie) di Val Guest, disegnò, in Cul-de-sac (1966) di Polanski, il personaggio di Teresa, ragazza che rimane segregata in un castello assieme al marito impotente e a un criminale imbranato. Lo stile della D. sembra qui esprimersi al meglio: istintivo, selvaggio, nevrotico, dotato anche di una sottile cattiveria come nella scena in cui afferra per l'orecchio un bambino ospite del castello. Recitò poi ancora al fianco della sorella nel musical Les demoiselles de Rochefort (1967; Josephine) di Demy, in cui è Solange, personaggio solare e al tempo stesso malinconico, e nel quale poté esibire anche le sue doti canore. Come ultima prova, fu al fianco di Michael Caine in Billion dollar brain (1967; Il cervello da un miliardo di dollari) di Ken Russell.