AULARD, François-Victor-Alphonse
Nato a Montbron (Charente) il 19 luglio 1849, morto a Parigi il 23 ottobre 1928. Tenne dalla fondazione (novembre 1885) al 1922 la cattedra di storia della rivoluzione francese, creata presso la facoltà di lettere di Parigi. Diresse dal 1888 la rivista La Révolution française, organo della Société de l'histoire de la révolution. Il suo insegnamento, per il numero e il valore degli specialisti che ha preparati e per l'importanza del lavoro scientifico che ha promosso, ha contribuito in modo notevole al rinnovamento degli studî storici sulla Rivoluzione e l'Impero. Incoraggiò soprattutto l'esplorazione e l'edizione del materiale archivistico, e il suo nome è legato a una serie cospicua di pubblicazioni documentarie, di cui notevole soprattutto il Recueil des actes du Comité de salut public, avec la correspondance officielle des représentants en mission et le registre du Conseil exēcutif provisoire (26 volumi, Parigi 1889-1924, nella Collection de documents inédits pour servir à l'histoire de France). Né meno abbondante è stato il suo contributo alla storiografia vera e propria. Dalle numerose, ininterrotte indagini particolari - ricordiamo solo L'éloquence parlementaire pendant la Révolution française (3 voll., Parigi 1882-1885); Danton (Parigi 1884); Études et leçons sur la Révolution française (voll. 9, Parigi 1893-1925); La Révolution française et le régime féodal (Parigi 1919); Le christianisme et la Révolation iranfaise (Parigi 1925) - l'A. ha cercato di assurgere a una storia organica e complessiva della rivoluzione. La sua Histoire politique de la Révolution française, origines et développement de la démocratie et de la république, 1789-1804 (Parigi 1901-1902) - la sola parte apparsa di un più vasto lavoro che avrebbe dovuto abbracciare anche l'Impero - è solo in apparenza una ricerca speciale. Risulta infatti evidente da tutta la produzione storica dell'A. il suo concetto centrale, che la rivoluzione francese consista essenzialmente nelle vicende dei partiti che dal 1789 al 1804 si sono disputati il potere, e ch'essa abbia per vero ed unico protagonista il programma democratico posto nel 1789 dalla dichiarazione dei diritti dell'uomo e completato nel 1793: ideale politico e sociale di cui la rivoluzione poté essere solo l'applicazione parziale e incoerente, ma che dovrà essere pienamente attuato dalla nuova Francia e dalle altre nazioni moderne. L'Histoire politique, utilissima come cronaca ragionata dei soli fatti materialmente documentabili, mostra però nettamente, per la sua ostilità sistematica alle idee, per la sua negazione delle individualità eroiche, per la sua costante tendenza a identificare la vera Francia con la organizzazione municipale e giacobina, l'equivoco di cui si risente tutta l'opera dell'A. Convinto che "qui ne sympathise pas avec la révolution n'en voit que la surface" e che "pour la comprendre il faut l'aimer", dominato dal preconcetto più grave che qualunque storia della rivoluzione a tendenze anti-rivoluzionarie debba essere per ciò solo una ricostruzione aprioristica in disaccordo con i fatti, si è illuso che bastasse applicare il cosiddetto metodo storico per sostituire la verità alle deformazioni della passione e della leggenda. Egli ci ha dato in realtà una difesa radico-socialista della rivoluzione, restando lontano, per la sincerità stessa e il prevalere della sua tesi politica, dai fini e severi accorgimenti e dalle feconde possibilità di cui il suo metodo stesso sarebbe stato capace. La sua tenace e aspra confutazione del Taine (cfr. tra l'altro il suo libro tanto discusso Taine historien de la Révolution française, Parigi 1907) conferma l'angustia della sua concezione. L'A. ha dato pure, accanto a una copiosa produzione giornalistica, scolastica e divulgativa, alcuni contributi scientifici alla storia letteraria: da notare, un Essai sur les idées philosophiques et l'inspiration poétique de G. Leopardi (Parigi 1877), e la traduzione in francese (la più degna e la più completa finora) delle opere del Leopardi stesso (Poeśies et øvres morales de L., voll. 3, Parigi 1880).
Bibl.: L'A. stesso in Vingt-cinq années d'enseignement, in Études et leçons, 7ª s. Parigi 1912, pp. 233-260; A. Cochin, La crise de l'histoire révol., Taine et M. Aulard, in Correspondant, 25 marzo e 10 aprile 1909; A. R. Albert-Petit, Deux conceptions de l'hist. de la Révol., in Revue des deux mondes, 1910; H. Glagau, Die Gesch. der Revol. in demokr. Beleuchtung, in Hist. Zeitsch., XCI, pp. 233-254; L. Cahen, A. A., in Revue universit., aprile 1929, pp. 303-10.