MALLARMÉ, François-René-Auguste
Rivoluzionario francese, nato a Nancy il 25 febbraio 1755, morto a Richemont (Senna Inferiore) il 25 luglio 1835. Figlio d'un avvocato, fu egli stesso avvocato al parlamento e nel 1780 assessore civile e criminale a Pont-à-Mousson. Deputato alla Legislativa e alla Convenzione, sedette a destra e al processo del re votò per la morte; presidente della Convenzione il 30 maggio 1793, contribuì alla catastrofe dei girondini. Inviato nei dipartimenti della Mosella e della Meurthe, si creò un'odiosa fama facendo giustiziare le giovinette di Verdun che avevano offerto fiori ai Prussiani. Si schierò contro Robespierre a Termidoro; arrestato il 10 giugno 1795, fu messo in libertà per l'amnistia successiva. Commissario del Direttorio nel dipartimento della Dyle, a Namur, a. Magonza, fu sotto l'impero (1811) collettore principale dei droits réunis a Nancy. Sottoprefetto di Avesnes durante i Cento giorni, cercò di lottare contro l'invasione. Fu imprigionato dai Prussiani, che volevano vendicare le uccisioni di Verdun, e chiuso nella fortezza di Wesel. Fu posto in libertà sei mesi dopo, ma abbandonò la Francia perché colpito dalla legge del 1816 contro i regicidi. Tornò in patria dopo la rivoluzione del 1830.