PONSARD, François
Autore drammatico francese, nato a Vienne (Delfinato) il 1° giugno 1814, morto a Parigi il 7 luglio 1867. Figlio d'avvocato e avviatosi alla stessa professione, dopo gli studî giuridici all'università di Parigi, aprì uno studio nella città natale. Coltivava, in margine alla sua attività, gli studî letterarî e già nel 1837 aveva tradotto Manfred del Byron; all'amore per il teatro, da cui ben presto fu assorbito, si volse con un programma antiromantico, persuaso anche dalla grande arte della Rachel, che aveva ammirata nel 1840, a Lione, nell'interpretazione della tragedia classica. Concepì così la Lucrèce, che, rappresentata all'Odéon il 22 aprile 1843, parve rinnovare l'estetica drammatica e parve dare il colpo di grazia all'esausto dramma romantico.
L'enorme successo della prima opera arrise solo in parte alle altre, che ben presto documentarono la mediocrità del P., favorito piuttosto da motivi polemici e occasionali anziché da una sensibilità originale. Il tema vecchio e non mai obliato della Lucrèce parve richiamare motivi di storia e di vita latenti nella cultura di tutti; la sua tecnica riposata, ordinata, aliena dal furore passionale dei romantici, sembrò rimettere sulle scene il buon senso e operare sul gusto con un ideale di equilibrio sentimentale; la stessa versificazione (cinque atti in alessandrini) si rivelò controllata e piana, assai prossima alla prosa. Tuttavia il P. rimase fermo a questa modesta realtà umana e artistica, senza respiro e senza slancio: Agnès de Méranie (1847), Charlotte Corday (1850), Horace et Lydie (1850), Ulysse (1852), L'honneur et l'argent (1853), La Bourse (1856), Le lion amoureux (1866), Galilée (1867), ecc., si esauriscono nella piatta uniformità di uno stile descrittivo e a volte banale (Œuvres complètes, voll. 3, Parigi 1875-76).
Bibl.: C. Latreille, La fin du théâtre romantique et F. P., Parigi 1899; M. Souriau, Histoire du romantisme en France, III, Parigi 1927; cfr. anche A. de Faucigny-Lacinge, Rachel et son temps, Parigi 1910.