Ecclesiastico e diplomatico francese (Saint-Marcel-d'Ardèche 1715 - Roma 1794). Abate, estremamente mondano e galante, in grazia della marchesa di Pompadour, fu inviato ambasciatore a Venezia, dove riuscì come mediatore a comporre una vertenza che la Repubblica aveva con la S. Sede. Tornato a Parigi, fu incaricato dei negoziati che, nel 1756, condussero al "rovesciamento delle alleanze" e sboccarono nella guerra dei Sette Anni. Ministro degli Esteri (1757), si pose in contrasto con la marchesa di Pompadour che nel 1758, dopo aver invano cercato di impedire la sua nomina a cardinale, lo relegò nell'abbazia di S. Medardo di Soissons. Tornato nel 1764 in grazia della corte, ebbe dal re l'arcivescovado di Albi, e fu poi (1766) nominato ambasciatore a Roma, esercitando tale ufficio sino alla Rivoluzione. Decaduto dalla carica nel 1792, rimase a Roma fino alla morte, stimato per la fedeltà alla Chiesa e dedito all'assistenza del clero francese emigrato. Lasciò: Mémoires et lettres 1715-58 (1878).