BAZAINE, François-Achille
Maresciallo di Francia, nato il 13 febbraio 1811 a Versailles. Percorse la carriera fino a colonnello quasi interamente con le truppe d'Africa. Promosso generale di brigata durante la guerra d'Oriente, fu nominato comandante della piazza di Sebastopoli. Fece la campagna del 1859 in Italia al comando di una divisione del corpo d'armata del maresciallo Baraguay d'Hilliers (v.). Partì per il Messico con la spedizione francese del 1862, e poco dopo sostituì il Forey nel comando in capo di quel corpo di spedizione, ricevendo anche il bastone di maresciallo. All'avvento dell'arciduca Massimiliano d'Austria al trono imperiale del Messico, il B., smanioso di popolarità, imbastì un doppio giuoco: di suggestione, presso il giovane e inesperto sovrano, dei provvedimenti che potevano riuscire meno accetti al popolo messicano e dei quali non voleva apparire egli ispiratore; e di sconfessione di tali provvedimenti nei suoi rapporti con gli elementi locali. Intuita la subdola manovra, Massimiliano chiese a Napoleone III, ed ottenne, il richiamo del maresciallo (1867). Napoleone III non volle però sacrificare l'esperto soldato e lo mantenne in servizio attivo.
Allo scoppio della guerra del 1870, l'opinione pubblica additò il B. come il miglior generale dell'esercito imperiale. Ebbe il comando dell'armata di Lorena (v. franco-prussiana, guerra), ma fin dai primi giorni perdette la battaglia di Spicheren combattuta lungo il confine lorenese (6 agosto). Il B. ripiegò allora sotto i cannoni della piazza di Metz, dove il 12 agosto ebbe la nomina a comandante in capo dell'esercito francese, avendo l'imperatore rinunciato alla personale suprema direzione della guerra.
A Metz cadde l'aureola di gloria del maresciallo Bazaine. Dubbioso dapprima se rimanere sotto la protezione dei cannoni della piazza o ritirarsi alla Mosa, fu insufficiente e contradditorio quando finalmente si risolvette a dar gli ordini per il ripiegamento, pusillanime e subdolo dopo che i Tedeschi l'ebbero rinchiuso dentro la piazza. Non tentò mai seriamente di aprirsi un varco, come avrebbero imposto l'onor militare e la situazione strategica generale quasi disperata per l'esercito francese. Così l'altra armata che teneva il campo, comandata dal maresciallo Mac Mahon, rimase sola a Sedan - inferiore di numero e di spiriti al nemico che la fronteggiava - e subì un disastro.
Fallite le sospette trattative, che il B. aveva condotto col comandante tedesco del blocco e con l'imperatrice Eugenia ritiratasi in Inghilterra, e ultimati i viveri, la piazza di Metz si arrese ai Tedeschi, col Bazaine in testa. Conclusa la pace, il B., imputato di tradimento, fu giudicato da un consiglio di guerra. Il processo fu detto del Trianon, dal luogo dove si svolse.
A riprova che si fosse trattato di malvolere piuttosto che di imperizia in tutta la sua azione attorno a Metz, fu contestato principalmente al maresciallo B. che, mentre egli aveva telegrafato il 20 agosto al Mac Mahon il proposito di uscire dalla piazza e di prendere come direzione di ritirata le fortezze del nord, nulla poi aveva tentato di efficace. Ora quel telegramma era stato la causa determinante della mossa del Mac Mahon verso nord-est, e cioè verso il disastro di Sedan. Inoltre, tutta la condotta del B. dopo giunta a Metz la notizia della caduta dell'impero, fu ritenuta contraria ad ogni principio di onor militare e inspirata da mire di personali vantaggi. E precisamente l'accusa ritenne che con le missioni affidate all'avventuriero Regnier ed ai generali Bourbaki e Boyer, egli avesse voluto assicurarsi o la parte di restauratore dell'impero, se la restaurazione fosse stata possibile, o il posto di presidente della Repubblica, in caso contrario. I precedenti intrighi del B. al Messico, davano a quelle supposizioni tutto il colore della verità. Non mancavano, però, coloro che - ammessi i gravi errori di tecnica del B. e i suoi atti di disfattismo - escludevano l'ipotesi di una sua aspirazione ad assumere la responsabilità di capo dello stato, tenuto conto del suo carattere apatico.
Il B. fu condannato a morte previa degradazione; ma il Mac Mahon, presidente della repubblica, gli commutò la pena in venti anni di carcere. Il B. evase in circostanze misteriose, che fecero pensare a un atto d'indulgenza del governo, e si rifugiò in Ispagna, fatto segno da parte di quella corte ad onori che ferirono l'opinione pubblica francese. Morì a Madrid il 28 settembre 1888.
Bibl.: Lo stesso Bazaine ha scritto, a propria discolpa, L'armée du Rhin (Parigi 1872), prima del processo del Trianon, e Épisodes de la guerre de 1870 et le blocus de Metz (Madrid 1883). Fra le altre opere più importanti: La Guerronière, L'homme de Metz, Bruxelles 1871; Dalsème, L'affaire Bazaine, Parigi 1872; Stompor, Bazaine und die Rhein-Armée, Lipsia 1872; Allenet, L'accusé Bazaine, 1873; De Rivière, Rapport du procès Bazaine, Parigi 1873; Valfrey, L'armée du Rhin et le maréchal B., Parigi 1873; Compte rendu sténographique du procès de Trianon, 1873; Réponse au livre L'armée du Rhin du maréchal Bazaine di anonimo ufficiale francese, Parigi 1873; P. Porro, Alcune parole su l'esercito del Reno nel 1870 e sul processo Bazaine, Milano 1874; Stoffel, La dépêche du 20 août 1870 du maréchal Bazaine au maréchal de Mac Mahon, Parigi 1874; Marchi, Verité sur l'évasion de Bazaine, Parigi 1883; Humbert, Bazaine et le drame de Metz, Parigi 1929.