GENTILINI, Franco
Pittore, nato a Faenza il 4 agosto 1909. Dopo un apprendistato come ceramista nella città natale, si reca a Bologna per studiarvi pittura e lì conosce Morandi. Stabilitosi a Roma nel 1929 comincia a partecipare alle più importanti rassegne nazionali e internazionali spesso con mostre personali (Quadriennale di Roma, personali nel 1938 e nel 1943; Biennale di Venezia, personale nel 1940). È titolare della cattedra di pittura presso l'Accademia di Belle arti di Roma. Si è anche distinto per la sua attività di scenografo e di costumista (tra le sue migliori realizzazioni L'Anfiparnaso di O. Vecchi), nonché di illustratore (La metamorfosi di F. Kafka, Cara prigione di Gianna Manzini, un'edizione di Proverbi) e di pubblicista.
Acuto osservatore della realtà, G. compone in sé una vena ironica e divertita e un patetismo sincero e sognante. Piazze, monumenti, scene di genere sono i soggetti che G. sceglie per tradurli nella sua realià artistica, dove cessano di avere una dimensione e una concretezza oggettiva per trasformarsi in fiaba raccontata con disegno sicuro e semplificatore e colore a zone giustapposte in superficie. La voluta, elementare ingenuità delle sue forme è limpidezza e chiarezza di visione e non pecca di intellettualismo. Un limite può talora provenire alla sua arte dallo spirito eminentemente illustrativo, che s'irrigidisce in modulo o schema quando il motivo non venga assunto a simbolo di un'interiore visione. È uno dei più apprezzati pittori figurativi italiani; sue opere figurano in molte gallerie pubbliche e private italiane e straniere. Vedi tav. f. t.
Bibl.: A. Moravia, Franco Gentilini, Venezia 1952; G. Ballo, Gentilini, Venezia 1958.