FORTINI, Franco
(pseud. di Lattes, Franco)
Poeta e scrittore, nato a Firenze il 10 settembre 1917. Professore di Storia della critica all'università di Siena. Già collaboratore di Letteratura e di Riforma letteraria, espulso per le leggi razziali dall'organizzazione universitaria fascista, dopo l'8 settembre 1943 si rifugia in Svizzera. Uomo di risentita tempra morale, esordisce nel 1946 con Foglio di via e altri versi (19672), poesie in cui riconverte la propria ansia di riscatto interiore nell'ansia di liberazione di un intero popolo oppresso, e nel 1948 pubblica il romanzo Agonia di Natale (poi Giovanni e le mani, 1972), in cui rappresenta l'atteggiamento dell'intellettuale rivoluzionario di fronte alla sua stessa crisi, vista come malattia.
Già ne Il Politecnico, di cui era redattore, aveva approfondito le ragioni morali e ideologiche del suo lavoro letterario, interrogandosi su Kafka, sui classici, sull'esistenzialismo e sul rapporto politica/cultura, e continuerà poi a farlo prima su Ragionamenti e Opinione e poi su Avanti!, Officina e Comunità.
Del 1956 sono le note di viaggio di Asia maggiore e del 1957 i saggi raccolti in Dieci inverni (1947-1957). Contributi ad un discorso socialista; mentre nel 1959 (19692) pubblica Poesia ed errore (1937-1957), in cui ripropone la tematica di una malattia della coscienza, di un ''errore'', appunto, che impedisce di costruire il futuro. Lo stile essenziale, non senza echi brechtiani, l'attenzione ai valori prosodici e, a volte, il gusto della deformazione riflettono la ricerca di una lingua difficilmente manipolabile dalle convenzioni disumanizzanti della società neocapitalistica e si notano anche nelle raccolte successive, che verranno poi tutte comprese in Una volta per sempre (1978; 19872), poesie dal 1938 al 1973; mentre in Paesaggio con serpente. 1973-1983 (1984) domina la contraddizione tra l'inutile perfezione simbolica delle cose e la reale imperfezione e crudeltà della storia. Con Verifica dei poteri (1965; 19692), sul ruolo degli intellettuali e sulle ideologie sociali e politiche nel mondo occidentale, offre una prosa saggistica che è insieme strumento di diagnosi e genere letterario anche quando sarà tutta versata nell'autobiografia e nel diario (I cani del Sinai, 1967; 19792) o nella critica letteraria e ideologica del Novecento (Saggi italiani, 1974, 19872; Questioni di frontiera. Scritti di politica e di letteratura 1965-1977, 1977) o negli articoli giornalistici di passione civile e morale raccolti in Insistenze. Cinquanta scritti 1976-1984 (1985). Del 1988 è la ristampa del racconto La morte del cherubino (1ª ed. 1941).
Di F. si ricordano anche l'attività di traduttore letterario (soprattutto da Flaubert, Eluard, Gide, Brecht, Proust e il Faust di Goethe), numerose voci enciclopediche e introduzioni e prefazioni a opere di massimi autori del Novecento europeo.
Bibl.: I. Calvino, in l'Unità, 14 luglio 1946; G. Petrocchi, in La fiera letteraria, 12 marzo 1948; A. Bocelli, in Il mondo, 25 dicembre 1956; P. P. Pasolini, in Passione e ideologia, Milano 1960; M. Petrucciani, Poesia di Fortini, in Galleria, maggio-giugno 1960; G. Bàrberi Squarotti, in Poesia e narrativa del secondo Novecento, Milano 1961; G. C. Ferretti, in La letteratura del rifiuto, ivi 1968; Id., in L'autocritica dell'intellettuale, Padova 1970; A. Asor Rosa, in Intellettuali e classe operaia, Firenze 1973; A. Belardinelli, Fortini, ivi 1974; G.C. Ferretti, in Il mercato delle lettere, Torino 1979; P. Sabbatino, Gli inverni di Fortini, Foggia 1982; L. Lenzini, in AA. VV., Quattro studi sul tradurre, Verona 1983; AA. VV., in L'Immaginazione, giugno-luglio 1985 e ottobre 1988; R. Luperini, La lotta mentale. Per un profilo di F. Fortini, Roma 1986; AA. VV., in Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia, Università di Siena, 1987; G. Raboni, F. Fortini, in AA. VV., Storia della letteratura italiana, ix, t. ii, Milano 1987; R. Pagnanelli, Fortini, Ancona 1988; C. Fini, L. Lenzini, P. Mondelli, Indici per Fortini con due contributi di F. Fortini, Firenze 1989.