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Franco Bolognese

di Isa Barsali Belli - Enciclopedia Dantesca (1970)
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Franco Bolognese

Isa Barsali Belli

Miniatore, vissuto dalla seconda metà del XIII ai primi lustri del XIV secolo. Le notizie su di lui sono ancora più scarse di quelle su Oderisi da Gubbio, cui fu associato da D. nel famoso confronto (Pg XI 79 ss.). Non è possibile identificarlo con il Franco di Bonavita " pinturio " che figura in un documento bolognese del 1288, né del resto la notizia sarebbe sfuggita ai più antichi commentatori della Commedia. Bolognese lo disse D., di una città quindi dove lo Studio richiamava allievi di ogni nazione, e da D. sappiamo che era più giovane di Oderisi, forse ancora vivo quando veniva scritto il c. XI del Purgatorio. Ricordato dal Vasari, il Malvasia ne fece il fondatore della scuola del Trecento a Bologna. Non si conosce di lui alcuna opera sicuramente autografa; il dipinto a Bucarest, col suo nome e la data 1312, è invece di Simone dei Crocifissi.

Nella miniatura bolognese del Trecento il netto distacco dalle fasi precedenti, secondo il Toesca (Il Trecento, p. 834), fu determinato anche dalla pittura giottesca. Alla gamma chiara di colori tenui e trasparenti si sostituirono tinte a corpo, di colori intensi e contrastanti; al disegno delicato di derivazione bizantina si sostituì il costrutto veloce, di un plasticismo sommario che si sostanzia di colori a bruschi stacchi, in una nuova vivacità drammatica. Questa nuova maniera fu ritenuta derivare da F., soprattutto perché D. lo contrappose a Oderisi come pittore innovatore: più ridon le carte / che pennelleggia Franco Bolognese; / l'onore è tutto or suo, e mio in parte (XI 82-84).

Il Salmi ha collegato alla maniera di F. lo splendido Graduale della Biblioteca di Modena, vari codici bolognesi (Infortiatum del Collegio di Spagna a Bologna, n. 284; Graziano della Nazionale di Napoli, ms. XII A; Graziano della Biblioteca Comunale di Siena, ms. K.S.S.; Graziano della Malatestiana di Cesena, ms. S II 1), di Padova (Antiphonarium B 14 e quello B 15 della Biblioteca Capitolare) e di Treviso (Uffiziolo del British Museum di Londra, add. ms. 15265).

Più recentemente il Longhi, per il quale è probabile che D. avesse conosciuto i due miniatori nello stesso periodo, circa nel 1287, ha supposto F. di un'altra generazione benché contemporaneo a Oderisi. Contemporaneo sembra anche perché D. difficilmente avrebbe fatto dire a Oderisi cose avvenute dopo la sua morte; sicché anche per F. sarebbe valido l'ante quem di Dante.

Del Longhi è anche l'osservazione che D., nel rammentare Oderisi e F., Cimabue e Giotto, Guinizzelli e Cavalcanti, " non mirava già ad affermare la superiorità del secondo sul primo, ma soltanto a storicizzare il cambiamento di gusto dall'una all'altra generazione ". Nell'ultimo trentennio del Duecento alla generazione di Oderisi si affiancò quella di miniatori che, pur servendosi di impianti derivati dalla Bibbia di Corradino, appaiono dei bizantini neoclassicisti. Massimo raggiungimento di questa nuova tendenza della miniatura bolognese del Duecento sarebbe la Bibbia di Parigi (lat. 18), che già il Toesca accostò a F., innovatore nei riguardi di Oderisi.

Ultimamente il Bottari, intervenendo sulla questione, sostenne che " le miniature di Franco risplendevano per la magia degli ori, per il prestigio felice e aperto dei colori " (p. 56), di contro al colore di Oderisi ancora legato ai modi della tradizione, e che F. era più libero (pennelleggia) rispetto a Oderisi e di fronte alla tradizione disegnativa.

Bibl. - C. Malvasia, Felsina pittrice, Bologna 1678; F. Baldinucci, Notizie dei professori del disegno, II, Firenze 1768, 1-4; A. Bolognini, Vite dei pittori e artefici bolognesi, I, Bologna 1841, 10; G. Vasari, Le vite..., a c. di G. Milanesi, I, Firenze 1878, 385, 560; F. Malaguzzi Valeri, in " Arch. Stor. It. " IX (1896) 241 ss.; T. Gerevich, Le relazioni tra la miniatura e la pittura bolognese del Trecento, in " Rass. d'Arte " IX (1909) 198; P. D'Ancona, La miniature italienne du Xe au XVIe siècle, Parigi 1925, 18, 29, 30, 31; P. Toesca, Il Medioevo, Torino 1927, 1066, 1134 n. 14; F. Filippini, Per la storia dell'antica pittura bolognese, in " Il Comune di Bologna " XVIII (1931) n. 4, 3-17; A. Busniaccanu, Intorno a F. B., Bucarest 1934; F. Filippini-G. Zucchini, Miniatori e pittori a Bologna, Firenze 1947; M. Salmi, La miniatura italiana, Milano 1956, 7, 17, 19; R. Longhi, Postilla all'apertura sugli umbri, in " Paragone " XVI (1966) n. 195, 3 ss.; S. Bottari, Per la cultura di Oderisi da Gubbio e di F. B., in D. e Bologna nei tempi di D., Bologna 1967, 53-59; G. Fallani, Oderisi da Gubbio e F.B.: ricerche ed ipotesi sui codici miniati, in D. e la cultura figurativa medievale, Bergamo 1971, 131-148.

Vedi anche
Oderisi da Gubbio Oderisi ‹-ʃi› da Gubbio. - Miniatore (m. prima del 1299); alcuni documenti lo ricordano a Bologna nel 1268, nel 1269, nel 1271; si può supporre sia stato allora uno dei principali illustratori dei manoscritti prodotti per lo Studio bolognese, e gli è stata attribuita (R. Longhi) la cosiddetta Bibbia ... Guido Cavalcanti Poeta (Firenze intorno al 1258 - ivi 1300). Di famiglia guelfa (dice Giovanni Villani che era una "delle più possenti case di genti, di possessione e di avere in Firenze"), figlio di Cavalcante, fu promesso in matrimonio nel 1267 a Beatrice, figlia di Farinata degli Uberti, per la pacificazione delle ... miniatura L’arte di dipingere in piccole proporzioni su pergamena, carta, rame, avorio ecc. 1. Il libro miniato 1.1 I trattati e la tecnica. - Come decorazione pittorica del libro manoscritto, a piena pagina o limitata alle iniziali, la miniatura è esistita fin dall’età ellenistica, e fu preceduta da disegni, ... Giòtto di Bondone Giòtto di Bondone. - Pittore, architetto e scultore (Colle di Vespignano in Mugello probabilmente 1267 - Firenze 1337). Massimo protagonista della civiltà artistica gotica italiana, rinnovò radicalmente il linguaggio figurativo. A partire dagli anni Novanta del 13° sec., con probabilità dal 1296, fu ...
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  • SIMONE DEI CROCIFISSI
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Altri risultati per Franco Bolognese
  • Franco Bolognese
    Enciclopedia on line
    Miniatore (sec. 14º), attivo forse a Bologna, ricordato da Dante (Purg. XI, 79 ss.). Non si hanno notizie della sua vita e della sua opera.
  • FRANCO Bolognese
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 50 (1998)
    Claudia Terribile Poche, le notizie certe relative a questo miniatore, attivo tra il XIII e il XIV secolo, ricordato da Dante Alighieri in due terzine della Divina Commedia (Purg., XI, 79-84) in cui mette a confronto F. con il ben più noto miniatore Oderisi da Gubbio. In sei secoli di indagini non ...
  • FRANCO Bolognese
    Enciclopedia dell' Arte Medievale (1995)
    L. Morozzi Miniatore attivo a Bologna tra la fine del 13° e l'inizio del 14° secolo. La più antica menzione di F. risale al noto passo della Commedia ("'Oh!', diss'io lui, 'non se' tu Oderisi, / l'onor d'Agobbio e l'onor di quell'arte / ch'alluminar chiamata è in Parisi?'. / 'Frate', diss'elli, 'più ...
  • FRANCO Bolognese
    Enciclopedia Italiana (1932)
    Pietro Toesca Miniatore. La sua fama risuona nei versi di Dante (Purg., XI, 82-85) che lo contrappongono a Oderisi da Gubbio di cui egli, alla fine del sec. XII, avrebbe superato la vecchia maniera, come Giotto quella di Cimabue. Ma finora dei due miniatori, operosi a Bologna, non è nota nessun'opera ...
Vocabolario
bolognése
bolognese bolognése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Di Bológna, appartenente o relativo alla città di Bologna, capoluogo di provincia e della regione amministrativa Emilia-Romagna: la popolazione b.; le chiese b.; prodotti b., cucina b.; come...
franco¹
franco1 franco1 agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. tardo Francus, pl. Franci, nome di origine germanica che significava propr. «coraggiosi»] (pl. m. -chi). – 1. agg. Relativo o appartenente ai Franchi, antica popolazione germanica, costituita...
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