Battiato, Franco
Cantante e compositore, nato a Jonia, attuale Riposto (Catania), il 23 marzo 1945. Ha esordito giovanissimo nella musica leggera, suonando in vari gruppi beat e realizzando le prime incisioni (È l'amore, 1963). Verso la metà degli anni Sessanta ha iniziato un periodo di studio e di sperimentazione, tra musica classica e rock d'avanguardia, culminato nel decennio successivo con la pubblicazione di numerosi album (il primo dei quali, Fetus, 1971, dedicato all'opera di A. Huxley) e il riconoscimento del premio Stockhausen (1978, per il brano per pianoforte L'Egitto prima delle sabbie). Ritornato alla canzone con L'era del cinghiale bianco (1979), nei primi anni Ottanta ha conquistato il grande pubblico con una personale reinterpretazione del pop, in cui la citazione colta convive con l'uso innovativo dell'elettronica.
Patriots (1980) e La voce del padrone (1981), album in cui si è consolidata l'importante collaborazione con G. Pio, hanno consacrato B. tra i cantautori di maggior successo; l'originale fusione di testi raffinati, ricchi di motivi dissacranti ma anche di richiami mistico-filosofici, con melodie sapienti, spesso supportate dal ritmo vivace della batteria elettronica, rende inconfondibili le sue canzoni (Centro di gravità permanente; Bandiera bianca; Un'estate solitaria; Gli uccelli; Cucuruccucù); e un'ulteriore conferma viene dalla vittoria al Festival di Sanremo del 1981 con la canzone Per Elisa, cantata da Alice. Il motivo spirituale, sempre presente nella musica di B., si intensifica negli album successivi (L'arca di Noè, 1982; Orizzonti perduti, 1983; Mondi lontanissimi, 1985; Echoes of sufi dance, 1985), fino a diventare dominante in Fisiognomica (1988). Nella stessa direzione si muove l'attività di editore, intrapresa da B. nel 1985 con la pubblicazione di testi della tradizione mistica e proseguita nel 1989 con la creazione della casa discografica "L'ottava".
Nella seconda metà degli anni Ottanta l'interesse di B. si è concentrato sulla tradizione colta, con la realizzazione dell'opera lirica Genesi (presentata nel 1987 al Teatro Regio di Parma), seguita all'inizio degli anni Novanta dall'album Come un cammello in una grondaia (1991), in gran parte dedicato alla reinterpretazione di Lieder ottocenteschi, e dalla seconda opera lirica Gilgamesh (1992). L'attività di cantautore, ripresa nel 1993 con la raccolta di canzoni Café de la paix, ha ricevuto nuovo impulso dalla collaborazione stretta a metà degli anni Novanta con il filosofo M. Sgalambro, autore dei testi contenuti negli ultimi album, L'ombrello e la macchina da cucire (1995), L'imboscata (1996) e Gommalacca (1998, con la collaborazione di altri musicisti).
Nella produzione di questo periodo emerge una forte passione civile (Povera patria), testimoniata anche dalla partecipazione a diverse iniziative umanitarie, tra le quali si segnala in particolare il concerto tenuto a Baghdād nel dicembre 1992, nell'Iraq sottoposto all'embargo internazionale, significativa conferma di un rapporto profondo con il mondo islamico.
bibliografia
Franco Battiato. Le canzoni, il personaggio e la musica, a cura di P.G. Caporale, Roma 1983; G. Guerrera, Franco Battiato. Un sufi e la sua musica, Firenze 1994; M. Macale, Franco Battiato. Centro di gravità permanente, Foggia 1994;E. Di Mauro, R. Masotti, Fenomenologia di Battiato, a cura di C. Chiarura, Milano 1997; inoltre le conversazioni autobiografiche con F. Pulcini pubblicate con il titolo Tecnica mista su tappeto, Torino 1992.