Scrittore polacco (n. 1785 - m. 1862). Rappresentante dello pseudoclassicismo, della cui poetica seppe tuttavia individuare chiaramente i limiti, scrisse odi, tragedie ispirate alla storia patria (Gliński, 1821; Barbara Radziwiłłówna, 1822; Bolesław Śmiały "Boleslao l'ardito", 1822), romanzi storici alla W. Scott e un poema (Okolice Krakowa "I dintorni di Cracovia", 1820) che ebbe grande fortuna. Tradusse Sofocle e Virgilio.