SÁNCHEZ BARBERO, Francisco
Poeta spagnolo, nato a Moriñigo (Salamanca) nel 1764, morto nel penitenziario di Melilla il 24 ottobre 1819. Avviato alla carriera ecclesiastica nel seminario di Salamanca, abbandonò gli studî sacri per seguire la naturale inclinazione alle lettere classiche e specialmente alla poesia. Ammiratore entusiasta di Juan Meléndez Valdés, poeta allora di alta fama, nonché d'Iglesias de la Casa, ne divenne lodato imitatore. Venuto a Madrid, si diede a conoscere per un'elegia in morte della duchessa d'Alba, per la quale fu ascritto all'Accademia dell'Arcadia di Roma col nome di Floralbo Corintio. Fatto prigioniero dai Francesi durante la guerra dell'indipendenza, riuscì a fuggire; nel 1813 era a Madrid, direttore del giornale El Constitucional. Durante la Reggenza ebbe la carica di bibliotecario dello Studio di S. Isidoro e di censore teatrale. Tornato Ferdinando VII, fu perseguitato per le sue idee liberali. Condannato, fu confinato al penitenziario di Melilla alla fine del 1815, dove la vita non gli bastò a scontare la pena di dieci anni di carcere.
Oltre a varie poesie, il S. scrisse una tragedia Coriolano, un melodramma Saúl, di derivazione alfieriana; La Isla deshabitada traduzione dal Metastasio, un poema Las cuatro edades del hombre, le odi A la batalla de Trafalgar, e La invasión francesa en 1808; le satire Los gramáicos, Los viajerillos, A Ovidio. Altri lavori rimasero inediti.