MELLO (o Melo), Francisco Manuel de
Militare, politico e scrittore portoghese, nato il 23 novembre 1611 a Lisbona, dove morì il 13 ottobre 1667. Svolse la sua attività soprattutto in Spagna e compose in castigliano la maggior parte delle sue opere letterarie. Di famiglia nobile, fu educato alle lettere; ma ben presto, però, si avviò alla carriera delle armi. Prese parte alla guerra delle Fiandre; ma si distinse soprattutto durante l'insurrezione della Catalogna, agli ordini del marchese de los Vélez, per il cui tramite Filippo IV lo invitò a scrivere la storia di questa guerra; ma il M. non poté assistere che agli avvenimenti del 1640, poiché nel dicembre dello stesso anno era imprigionato con altri Portoghesi, per ordine del duca d'Olivares, il potente ministro di Filippo IV sotto il sospetto di partecipare alla nuova rivolta del Portogallo: del resto, in questi primi anni della sua carriera, il M., portoghese per tradizione e per sentimenti, se pur legato alla corte spagnola per tornaconto personale, tradiva una condotta incerta che finì per nuocergli. Liberato qualche mese dopo, nominato in seguito governatore di Ostenda, si decise per la causa del duca di Braganza, dandosi con tutta l'anima a favorire la rinascita politica del suo paese. Coinvolto però in un delitto - ma probabilmente caduto in disgrazia del re Giovanni IV - fu arrestato (novembre 1644) e deportato nelle colonie (1650), nonostante l'interessamento dello stesso re di Francia e del Mazzarino, che gli ottennero un trattamento più mite a Bahia (1653). Qui scrisse parecchi opuscoli, e qualcuno per incarico del suo monarca, col quale rimase sempre in corrispondenza. Graziato dal successore Alfonso VI, riprese a Lisbona la sua vita di letterato, curando l'edizione delle proprie opere (1664) e disimpegnando qualche missione diplomatica in Francia, in Inghilterra e soprattutto a Roma (1662).
La sua opera storica più importante è la Historia de los movimientos, separación y guerra de Cataluña (edita nel 1645, col pseudonimo di Clemente Libertino), che giunge al ripiegamento dell'esercito spagnolo a Tarragona. Essa è dettata in uno stile letterariamente adorno, derivata dalla testimonianza viva dell'autore, con i difetti che gioca la memoria, ma con sincerità spassionata e obiettiva e con senso vigoroso della realtà umana.
Tuttavia prevale l'interesse dello scrittore sullo storico; e il M., infatti, fu soprattutto un letterato, abile e facile compositore di poesie, di commedie, di opere erudite, critiche, morali. Lirico delicato, per quanto abbia subito l'influenza della scuola concettista - e fu ammiratore del Góngora e del Quevedo -, il M. rivela una sua nota personale (Las tres Musas de Melodino, 1649; con aggiunte e col titolo Obras métricas, 1655), commediografo d'ispirazione popolare, segna nel teatro portoghese una particolare impronta (specie Fidalgo Aprendiz); prosatore garbato, vivace, persuasivo, ha profuso la sua saggezza umana in parecchi opuscoli di carattere etico, specie la Carta de guia de Casados, che s'ispira alla Perfecta casada di Luis de León, e gli Apologos dialogaes, e in indagini storiografiche (Epanaphoras de varia historia portugueza, 1060).
Ediz.: Cartas familiares (numerose e interessanti), a cura di E. Prestage, Lisbona 1900 e 1911; Carta de guia de casados, a cura di E. Prestage, Oporto 1916; Apologos dialogaes, voll. 3, Lisbona 1900; Auto do Fidalgo Aprendiz, ed. Mendes dos Remedios, Coimbra 1898; 2ª ed., 1915; Historia de... Caialuña, ed. J. O. Picón, 1912; Obras autographas e ineditas, a cura di E. Prestage, Lisbona 1911.
Bibl.: E. Prestage, F. M. de M., His Life and Writings, Manchester 1905; id., Esboço biographico, Coimbra 1914.