Vitoria, Francisco de
Teologo spagnolo (Vitoria, o Burgos, tra il 1483 e il 1493-Salamanca 1546). Domenicano, è considerato il restauratore della teologia tomistica spagnola e uno dei fondatori del diritto internazionale. Allievo a Parigi di fra Pietro da Crochart, nel 1522 ottenne il magistero in teologia, materia che insegnò a Salamanca dal 1526 al 1546. A V. si ricollegano i grandi teologi Melchior Cano, il Medina, Domenico Soto ecc., che ebbero grande influenza sul Concilio di Trento. Il suo insegnamento si coglie soprattutto nelle seguenti opere, tutte pubblicate postume: Relectiones theologicae (1557); Confessionario (1562); Summa Sacramentorum Ecclesiae (1560). Quale primo teorico del diritto internazionale espresse la profondità della sua dottrina nei corsi del 1538-39 all’università di Salamanca: in quello dal titolo De Indis ricerca i titoli giuridici (diritto naturale delle nazioni a comunicare fra loro, diritto della religione di Cristo a estendersi in tutto il mondo ecc.) che giustificano la conquista delle terre d’America contro gli «indi», pur da lui considerati legittimi possessori di esse; nel secondo corso, dal titolo De iure belli, afferma esser lecito ai cristiani muovere guerra, sostiene il diritto di respingere la forza con la forza, definisce giusta la guerra dichiarata «por la República» o da chi la rappresenta, e unica causa di guerra giusta è per lui quella di aver ricevuto un’offesa; infine tratta ampiamente delle azioni che è lecito compiere contro il nemico in caso di guerra giusta.