Poeta portoghese (Coimbra prima del 1490 - Tapada, Entre Douro e Minho, 1558). Imitando le forme poetiche italiane, che conobbe profondamente durante il suo soggiorno in Italia (1521-26) e per la consuetudine con i migliori ingegni italiani del tempo, rinnovò la poesia portoghese, decaduta a facile rimeria cortese. Al ritorno in Portogallo, dopo un periodo passato a corte, si ritirò in solitudine nel nord del paese. Poeta di spirito oraziano e di profonda integrità morale, eccelse specialmente nei sonetti, i cui temi predominanti sono il disinganno della vita terrena, la solitudine, le virtù civili. Mediocri sono le sue egloghe, eccellenti le Cartas per nobiltà di linguaggio e acuta ironia. Derivazione della commedia latina e, più direttamente, dell'italiana sono le commedie in prosa Os estrangeiros (rappr. forse 1528; pubbl. post., 1569) e Os Vilhalpandos (rappr. 1538; pubbl. post., 1560), nel cui mondo si riflette quello del teatro italiano del sec. 16º.