ORELLANA, Francisco de
Uomo d'armi ed esploratore spagnolo, nato a Truiillo (Estremadura) intorno al 1511. Prese parte alla conquista del Perù con Francisco Pizarro; quando questi organizzò la spedizione, composta di 220 Spagnoli e 4000 indigeni, che al comando del fratello Gonzalo doveva esplorare il versante orientale della Cordigliera, fu chiamato a parteciparvi anche l'O. La spedizione partì da Quito nel febbraio 1541 e fu raggiunta dall'O. presso il vulcano Zumaco, probabilmente nel marzo. Traversata la Cordigliera Orientale, la spedizione scese nella valle del Coca, dove ebbe modo di raccogliere una ragguardevole quantità d'oro, ma si trovò in condizioni così disastrose (fra l'altro vi era grande penuria di viveri) da non poter più proseguire. Costruita allora rapidamente un'imbarcazione, fu dato l'incarico a O. di proseguire alla ricerca di vettovaglie.
Egli con più di una sessantina di uomini s'imbarcò il 26 dicembre 1541 e discese il Coca e il Napo. Navigò per varî giorni senza incontrare popolazione alcuna e senza potersi provvedere di cibo; a poco a poco cominciò a entrare nell'animo di tutti il convincimento che era assai difficile poter tornare indietro per via d'acqua, addirittura impossibile per via di terra. Si tenne consiglio e, abbandonata ogni idea di ritorno, si continuò a discendere il fiume. Il 3 gennaio 1542 O. e i suoi, perseguitati dalla fame, arrivarono finalmente a un villaggio d'Indiani ospitali, dove furono ricevuti e si fermarono fino al 2 febbraio. Proseguirono quindi sul Napo e il 12 febbraio giunsero alla confluenza del Napo con un altro fiume assai più grande, il Marañón.
Verso la fine di febbraio si fermarono ancora in un villaggio indiano e vi costruirono una nuova e più grande imbarcazione, con la quale ripresero il viaggio verso la fine di aprile. Giunsero alla confluenza del Rio Negro senza incontrare ostilità da parte degl'Indiani; più a valle, invece, trovarono popolazioni bellicose ed ostili e furono anzi assaliti da un gruppo di donne guerriere (da questo fatto, secondo alcuni, derivò il nome dato al gran fiume, nome che secondo altri l'O. avrebbe tratto da una denominazione indigena). La foce del Rio delle Amazzoni fu raggiunta il 26 agosto 1542; quindi i due battelli veleggiarono verso NO., e raggiunsero l'isola di Cubagua uno il 9 e l'altro l'11 di settembre. O., inviata una relazione al re, si recò ad Haiti, quindi in Spagna, raggiungendo Valladolid alla metà di maggio del 1543 e ottenendo dal governo (13 febbraio 1544) l'autorizzazione a conquistare l'immenso paese scoperto, che fu chiamato Nuova Andalusia. Trovati appoggi e aiuti per l'impresa, l'11 maggio 1545 O. salpò da San Lucar de Barrameda con quattro navi e 400 uomini d'equipaggio, ma ben presto la spedizione dové lottare contro serî ostacoli: venti contrarî trattennero la piccola squadra tre mesi a Teneriffa e due mesi alle Isole del Capo Verde; 98 uomini dell'equipaggio perirono per malattie, e 50 disertarono; grandi tempeste separarono poi le navi l'una dall'altra. Due di esse, fra cui quella comandata dall'O., raggiunte le coste del Brasile, ritrovarono la foce dell'Amazzoni, ma qui le febbri palustri decimarono gli equipaggi, e morì lo stesso O. (primi di novembre del 1546). I sopravvissuti, abbandonata l'impresa, si diressero ad Haiti.
Bibl.: J. T. Medina, The discov. of the Amazon, New York 1934.