BOBADILLA, Francisco
Nacque in Aragona verso la metà del sec. XV. Era commendatore del nobile Ordine militare di Calatrava, quando il suo nome appare nella storia coloniale spagnola.
Le discordie, palesi già nel 1495, fra alcuni dei compagni di Cristoforo Colombo, aggravate dagli arbitrî del governo coloniale, dalla cattiva amministrazione, dalle ribellioni dell'isola Isabela, e dagl'intrighi dei nemici di Colombo a corte, ispirati dal Fonseca, vescovo di Burgos, costrinsero Ferdinando e Isabella di Castiglia a nominare un inquisitore con ampia autorità, che riferisse, con precisione di elementi, sulle presunte responsabilità di Colombo e di suo fratello Bartolomeo. L'inquisitore fu nominato (21 marzo 1499) nella persona di Francisco Bobadilla; il 26 maggio seguente fu investito, come governatore generale, dell'isola Spagnola, in sostituzione di Cristoforo Colombo. Bobadilla giunse a San Domingo nell'agosto del 1500 ed inviò notizia della sua missione all'ammiraglio; Colombo si rifiutò di riconoscerne l'autorità, onde il Bobadilla ordinò di catturarlo e di chiuderlo in una fortezza, mentre iniziava il processo.
Le rivalità nelle Antille erano nate principalmente, da una parte per le pretese del clero, insofferente d'ogni subordinazione all'ammiraglio e rappresentato da frate Bernal Boyl, dall'altra per il sistema di governo di Colombo, tutt'altro che ben disposto verso gli indigeni. Di qui continui attriti e rappresaglie fra il potere ecclesiastico e quello civile-militare.
Bobadilla ricevette le lagnanze della maggior parte della popolazione e forse scoprì la pretesa connivenza di Colombo con i Genovesi (ma il fatto non si può accertare, poiché il documento del processo scomparve). Comunque inviò in Spagna, prigionieri, Cristoforo e Bartolomeo Colombo; i quali arrivati innanzi ai reali di Spagna, riuscirono a giustificarsi ed accusarono di ingiustizia Francisco B., sotto il cui governo infatti non cessavano i disordini nelle Antille. A sostituirlo, fu nominato governatore delle Isole Occidentali Nicolás de Ovando (1501). Giunto nel febbraio 1502, accusò di gravi abusi il B., che fu imbarcato per la Spagna nel giugno seguente; una tempesta lo inabissò nell'Oceano con ì suoi compagni e con la leggendaria pepita d'oro del peso di 35 libbre.
Bibl.: L. Vidart, Colón y Bobadilla, Madrid 1891; P. F. Fita, Fray Bernal Boyl y Cristóbal Colón, in Boletín de la Academia de la Historia, Madrid, XIX; A. Ballesteros y Beretta, Hist. de la civiliz. espan., Madrid, IV.