Crick, Francis Harry Compton
Biochimico e biofisico britannico (Northampton 1916 - San Diego 2004). Laureatosi in fisica nel 1937 presso l’University College di Londra, durante la Seconda guerra mondiale lavorò allo sviluppo di mine acustiche e magnetiche per l’Ammiragliato britannico, e dal 1947 si dedicò all’applicazione dei metodi della fisica sperimentale per lo studio della biologia. Dal 1949 al 1962 lavorò al Cavendish Laboratory Cambridge, e quindi al Research Council Laboratory of Molecular Biology, sempre a Cambridge, fino al 1977. Nel 1977 lasciò Cambridge per trasferirsi al Salk Institute di San Diego, dove si dedicò allo studio delle neuroscienze, e in partic., delle basi neurologiche della coscienza.
Il suo nome è associato, insieme a quello di James Watson, alla scoperta della struttura a doppia elica del DNA. C. iniziò a interessarsi alla struttura del DNA in quanto, avendo studiato le basi matematiche della cristallografia a raggi X aveva chiaro il ruolo dei legami chimici secondari nella determinazione della conformazione delle macromolecole. In collaborazione con J. Watson, che arrivò a Cambridge dagli Stati Uniti nel 1951, C. assemblò dati biochimici e cristallografici sugli acidi nucleici, raccolti da altri ricercatori tra cui E. Chargaff e R. Franklin, arrivando a proporre nel 1953 la struttura a doppia elica per il DNA. La scoperta sarà riconosciuta con il premio Nobel, condiviso con Watson e Maurice Wilkins nel 1962. Nel corso degli anni Cinquanta contribuì con le sue riflessioni teoriche a chiarire il meccanismo della sintesi proteica, in partic. partecipò al dibattito sulla natura del codice genetico e teorizzò l’esistenza dell’RNA di trasferimento (tRNA), la cui esistenza venne dimostrata nel 1958. Nello stesso anno, per definire i rapporti funzionali tra acidi nucleici e proteine, propose il dogma centrale della biologia molecolare, secondo il quale l’informazione genetica si trasferisce nelle cellule in una sola direzione, vale a dire dagli acidi nucleici alle proteine e non viceversa.
A partire da metà degli anni Settanta i suoi interessi si rivolsero verso le neuroscienze, che considerava in una fase di sviluppo largamente arretrata e disordinata sul piano teorico, per il fatto che le diverse branche di ricerca non cooperavano e che i neuroscienziati evitavano di affrontare sfide importanti quali l’origine neurofisiologica della coscienza. Sviluppando una stretta collaborazione con alcuni neurofilosofi, in partic. con gli americani Paul M. Churchland e Patricia S. Churchland. Dai primi anni Novanta C. pubblica un serie di articoli dedicati in partic. ai problemi teorici e metodologici collegati con lo studio sperimentale della coscienza. C. e un suo collaboratore, Christof Koch, identificano nel fenomeno della consapevolezza visiva un modello e arrivano alla conclusione che il correlato neurale di tale consapevolezza consiste nelle attività coordinate di un insieme di neuroni alla frequenza di 40 Hz. Le ipotesi di C. sulle basi neurali della coscienza sono pubblicate nel testo The Astonishing Hypothesis (1994). Di particolare interesse è anche la sua autobiografia, What a mad pursuit (1990).
Biografia
1916 Nasce a Northhampton
1937 Si laurea in fisica all’University College di Londra
1947 Interessato alla struttura delle macromolecole, studia biologia presso lo Strangeways Lab. di Cambridge
1949 Lavora presso il Medical Research Council del Cavendish Lab. di Cambridge, dove applica la cristallografia ai raggi X all’analisi strutturale delle proteine
1953 Elabora un modello a doppia elica della struttura del DNA insieme al biologo statunitense J. Watson
1954 Consegue il PhD all’univ. di Cambridge
1962 Condivide con J. Watson e M. Wilkins il premio Nobel per la medicina o la fisiologia
1977 Si trasferisce in California, dove diventa prof. di neurobiologia presso il Salk Institute di San Diego, di cui sarà presidente (1994-95)
2004 Muore a San Diego