DANBY, Francis
Pittore, nato il 16 nov. 1793 a Common presso Wexford, morto il 10 febbraio 1861, a Exmouth (Devonshire). Studiò disegno alla Royal Society di Dublino, poi andò a Londra nel 1813 col paesista O' Connor, che si crede sia stato suo maestro, e con l'archeologo George Petrie. Espose all'Accademia reale dal 1817 al 1829, quando uno scandalo in famiglia, che non si è mai risaputo quale fosse, lo fece incorrere nell'espulsione. Abbandonata l'Inghilterra, visse principalmente presso il lago di Ginevra fino all'anno 1841, in cui ritornò in patria stabilendosi a Lewisham e riprendendo a esporre nell'Accademia reale. Nel 1847 si trasferì a Shell House in Exmouth. Fra le sue opere, lodate dal Thackeray, dal Disraeli e da altri scrittori, ricordiamo: La casa del pescatore (1840) nella Tate Gallery di Londra; Amore deluso (1821), Il lago di Liensford (1841), Dolore di Calipso (1844) e L'Avon presso Bristol, acquarello, nel Victoria and Albert Museum di Londra; Lorenzo e Iessica nel Soane Museum di Londra; Le vacanze del pittore (1844) nel Fitzwilliam Museum di Cambridge; Atene al chiaro di luna nella Wolverhampton Gallery; L'apertura del sesto sigillo (1828) nella National Gallery of Ireland a Dublino; Il traghetto di Rownham a Bristol, acquarello nel Bristol Museum.
Bibl.: M.W. Brockwell, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, VIII, Lipsia 1913 (con la bibl. precedente); M.H. Grant, Old English Landscape Painters, voll. 2, Londra (1926), pagine 323-25.