VILLARDI, Francesco
Letterato, nato a Roncà (Verona) il 27 ottobre 1781, morto a Padova il 3 dicembre 1833. Fatti gli studì nei seminarî di Verona e di Vicenza, e divenuto ecclesiastico, insegnò lettere nel seminario vicentino, finché una delle solite guerricciuole d'allora per gelosie letterarie lo indusse a passare a Verona, a Mantova, e quindi a fermarsi a Locarno, nel 1823, dove si fece minore conventuale. Come oratore sacro viaggiò per tutta la penisola, con assai favore: di che sazio, spinto da umore irrequieto, volle di nuovo fermarsi nel convento del suo ordine in Padova ma presto ne uscì per passare a un convento a Riva di Trento, dal quale si trasferì in un altro a Cuneo, donde, agli estremi, si ridusse a quello di Padova dove morì.
L'incostanza gli fece parimenti guastare perdere amicizie preziose, perfino quella del buon Cesari (cui egli doveva molto come a maestro e protettore), del quale scrisse un'ingiustificatamente acre biografia: in una lettera del 1829 confessò peraltro i suoi torti verso di lui. Nulla ne resta d'importante nei due volumi di Opere scelte edite e inedite o assai rare (Padova 1838). Invece nella cronistoria delle baruffe del tempo intorno alla lingua ne appare spesso il nome, con utilità per certi aspetti o riflessi della troppo agitata questione. Tradusse per le scuole le brevi storie greca e latina del Goldsmith.
Bibl.: A. Meneghelli, Notizie intorno la vita del P. M. F. V., innanzi a Opere scelte, cit., notevole lettera autobiografica in Biografie, ecc., pubblicate da D Diamilla Müller, Torino 1853, p. 357 segg.; G. Gambarin, La polemica classico-romantica nel Veneto, in L'Ateneo veneto, settembre-ottobre 1912; e, naturalmente, gli epistolarî del Monti, del Cesari ecc. Rimandi utili per la parte del V. nella questione della lingua, in G. Mazzoni, L'Ottocento, 2ª ed., Milano 1834; in specie in V. Fontana, Le battaglie linguistiche fra V. Monti, A. Cesari, F. V. ed altri, nel vol. di lui A. Cesari, Verona 1928, p. 37 sgg.