VILLAMENA, Francesco
Pittore, disegnatore e incisore, nato ad Assisi nel 1566 (?), morto a Roma nel 1626. Si stabilì in Roma verso il 1590 e divenne scolaro di Lornelis Cort, rimanendo poi nell'orbita stilistica di Agostino Carracci. Rivelò il suo ingegno con un Giudizio Finale inciso da invenzione propria, che fu seguito nel 1594 da una serie di stampe illustranti la vita di S. Francesco. Ludovico Curione, calligrafo assai noto, gli commise nel 1599 l'incisione di molte tavole di caratteri con cornici decorative e fregi. Svolse negli anni successivi una intensa attività incisoria, di cui ci sono pervenuti numerosi saggi, che rivelano nel Villamena un virtuoso del bulino, un tecnico abilissimo, che conosce tutte le possibilità del tratto e degl'incroci di linee, valendosi di un segno netto, vigoroso, pulito, ma spesso piuttosto crudo. Ha inciso composizioni proprie e ha riprodotto opere di Raffaello, Caliari, Barocci, Muziano, Giulio Romano e altri. Ha eseguito inoltre alcuni interessanti frontespizî di libri. La R. Calcografia di Roma conserva del V. alcuni rami originali, tra i quali si notano sette gustosi ritratti di carattere popolaresco.
Bibl.: G. Baglione, Le vite de' pittori, ecc., Roma 1649; A. Orlandi, Abecedario pittorico, ecc., Venezia 1753; P. Kristeller, Kupferstich u. Holzschnitt, Berlino 1911; Emporium, 1923, p. 269.