CANTON (Cantone), Francesco Tommaso (Franz Karl)
Nacque a Udine nel 1678 (non 1671) da Mattia e da una Rosa (morta nel 1714). Apprese l'arte pittorica nella città natale o, successivamente, a Venezia. Verso il 1700 si trasferì a Vienna, ove è documentato per la prima volta il 13 sett. 1705, data del suo matrimonio in S. Stefano, il che presuppone una prolungata residenza in loco, preceduta forse da una a Passavia (Baviera), da dove proveniva la moglie. Sono inoltre documentati a Vienna i battesimi, dei figli negli anni 1708, 1710, 1716, 1722, 1724 e 1727; nel 1724 il C. appare come testimone a un matrimonio. Morì il 4 genn. 1733 a Vienna-Schottenfeld ("Ober-Neustift Zur Goldenen Sonne", oraVienna VII, Bandgasse 41; cfr. H. Rotter, Neubau. Ein Heimatbuch des 7. Wiener Gemeindebezirkes, Wien 1925, p. 156).
Nelle disposizioni testamentarie (Vienna, Stadtarchiv, AZJ 129/15) il C. è registrato col nome di Franz Karl Canton, mentre i documenti allegati sono firmati "Francesco Cantone, Pitor Burghese", con sigillo. La moglie, Maria Elisabeth (figlia di Johann Georg Zehentner, soprintendente ai ponti di Passavia, e di una Maria), gli era premorta il 31 genn. 1731 (Ibid., testamento n. 5566/1732). Lasciarono sette figli: Johann Gabriel (pittore, Vienna 1710-1753), Anna Maria (che sposò il pittore Franz Christoph Janneck), Maria Katharina (che sposò l'orafo Johann Matthias Dietrich), Susanna, Barbara, Franz Karl e Josefa.
Coerentemente coi gusti dell'epoca, il C. dipinse prevalentemente scene campestri di genere; dipinse però anche scene di battaglie ispirate alle contemporanee guerre contro i Turchi (varianti del tema: selvaggi scontri tra cavalieri); opere di questo genere vennero successivamente attribuite, troppo esclusivamente, al figlio Johann Gabriel, che inizialmente dipingeva figure nei dipinti del padre e che, dopo la morte di lui, continuò a dipingere per vent'anni nello stesso genere.
Il C. non fu membro onorario dell'Accademia di arti figurative di Vienna, né la cosa sarebbe stata possibile prima del 1733; Johann Gabriel ne divenne consigliere effettivo nel 1751.
Delle numerose opere dell'artista che certamente entrarono a far parte di molte collezioni private di nobili ed ecclesiastici, solo poche sono oggi identificabili in collezioni pubbliche, e l'unica firmata e datata (1714) è una delle due Scene di mercato già nel palazzo arcivescovile di Olomouc (Safarik). Il gruppo più importante è conservato nel Museo Brukenthal (collezione iniziata verso il 1770 dal barone Samuel Brukenthal, con acquisti a Vienna) nella città di Sibiu (Romania), l'antica Hermannstadt in Transilvania: sette dipinti ad olio (sei su legno, uno su rame, tutti originariamente attribuiti al figlio Johann Gabriel), di piccolo formato, variante da cm 14 × 18 a cm 34 × 45. Sono: Mercato dinanzi alle mura cittadine; Paesaggio con pescatori; Paesaggio con ragazzi che suonano il flauto e pescatori; Mandria dinanzi al muro di un giardino; Mandria con tre pastori; Noè dinanzi all'arca con molti animali; Il diluvio universale con l'arca di Noè. Se ne conoscono inoltre un Viaggio in barca nel monastero di Melk (Bassa Austria), e due paesaggi fantastici con ruderi (Paesaggio con obelisco e Paesaggio con colonna commemorativa)nel Museo storico della città di Vienna, dove è conservato anche un ritratto del Canton (disegno).
Bibl.: H. R. Füssli, Allgemeines Künstlerlexikon, Zürich 1763, p. 97; ibid. 1779, p. 130; Annalen der Literatur und Kunst in den östreichisch. Staaten, II (1803), I, fasc. 105 (Brukenthal); F. Gräffer-J. J. H. Czikann, Österreich. National-Encyclopädie, I, Wien 1835, p. 394 (Brukenthal); G. K. Nagler, Neues allgemeines Künstler-Lexikon, II, München 1835, p. 344; J. G. Schaser, Denkwürdigkeiten aus dem Leben des FreiherrnSamuel von Brukenthal..., Hermannstadt 1848, p. 146; F. Di Manzano, Cenni biogr. dei letteratied artisti friulani..., Udine 1885, p. 49; Th. v. Frimmel, Kleine Galeriestudien, n.s., I, DieGemäldesammlung in Hermannstadt, Wien 1894, p. 76; M. Csaki, Baron Brukenthal'sches Museumin Hermannstadt, Hermannstadt 1901, pp. 49 s.; Österreich. Kunsttopographie, III, Wien 1909, p. 294 n. 10; A. Hajdecki, Exzerpte zur österreich.Kunstgeschichte..., in Quellen zur Gesch. der StadtWien, I, 6, Wien 1908, regg. nn. 7207, 8344, 8823, 8995, 9723, 10342, 10416, 10481, 10531 s., 11693, 12274, 12398, 12452; W. Buchowiecki, Gesch. der Malerei in Wien, Wien 1955, pp. 81, 91, in Gesch. der Stadt Wien, n. s., VII, 2; E. A. Safarik, in Mishovska dila starího umeni vOlomouci (catal.), Olomouc 1967, pp. 40-51; H. Schöny, Wiener Künstler-Ahnen. Geneal. Datenund Ahnenlisten Wiener Maler, I, Wien 1970, pp. 52, 119; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, V, p. 527.