BALDACCHINI, Francesco Saverio
Nato a Barletta il 22 aprile 1800 da Giuseppe e Giovanna Vecchioni, lavorò in gioventù, col Puoti e col marchese di Monterone, alla restaurazione delle buone lettere a Napoli. Visitò quasi tutta l'Italia (1824-25), soprattutto la Toscana e la Lombardia, poi anche ('37) altre parti d'Europa. Sposò ('40) Carolina De Curtis, vedova di Luigi Bonghi e fu patrigno del giovane Ruggiero. Deputato di Bari al parlamento napoletano ('48-49), poi a quello nazionale ('61 segg.), indi senatore ('68), dopo lunga malattia, che gli fece perdere per anni la memoria, morì a Napoli il 13 marzo 1879.
L'educazione letteraria del Baldacchini fece di lui un classicista e un purista; il fondo così spiccatamente malinconico del suo temperamento artistico, la sua inclinazione al filosofare (non poco si travagliò, ad esempio, pur senza risolverlo, intorno al problema della storia e alla sua certezza), e anche i numerosi contatti avuti, durante i suoi viaggi, coi principali manzoniani o romantici d'Italia, lo inducevano ad avvicinarsi, più di quanto ne avesse consapevolezza, a un temperato romanticismo. Riuscì pertanto un poeta di transizione, che il De Sanctis definiva manzoniano nel contenuto, purista nella forma; il che può vedersi, per esempio, dalla polemica scoppiata nel '39 intorno al suo Ugo da Cortona, che il Puoti e il B. stesso esibivano quale poesia conforme alle regole classiche, e il Romani e alcuni romantici affermavano tutta pervasa dal nuovo spirito romantico. Una raccolta di Prose (Napoli 1873-74), voll. 3, contiene i suoi scritti migliori.
Anche il fratello Michele, nato a Napoli l'11 febbraio 1803, fu un purista, di che s'hanno tracce nei suoi libri, scritti con grande cura della buona forma italiana. In gioventù compose soprattutto versi e novelle: poi si diede più particolarmente alla storia napoletana, alla critica letteraria e alla filosofia. Ebbe a cuore gli asili infantili di Napoli, del cui Consiglio di direzione fu presidente dal '60 alla sua morte, accaduta in Napoli il 1° luglio 1870.
Bibl.: Ulloa, Pensées et souvenirs sur la littérature contemporaine du Royaume de Naples, II, Ginevra 1858, pp. 57 segg., 104 segg.; O. Serena, Della città d'Amantea e principalmente di una delle sue nobili famiglie, Napoli 1867; P. E. Tulelli, in Annuario della R. univ. di Napoli, 1879-80; S. Volpicella, in Arch. stor. nap., IV, 217-18; F. Bonazzi, Cenni biografici di S. B., Napoli 1879; F. De Sanctis, Letteratura italiana nel sec. XIX, a cura di B. Croce, Napoli 1897, pp. 63, 67, e ivi (p. 106), la nota del Croce; B. Croce, Storia della storiografia italiana nel sec. XIX, Bari 1921, passim (v. indice dei nomi); Ambrosini, S. Baldacchini, Bari 1924.
Per Michele, v. anche: L. Settembrini, Scritti varî, ediz. Fiorentino, Napoli 1879, I, pp. 493-504; L. Amabile, Fra Tommaso Campanella, la sua congiura, ecc., I, i, Napoli 1882, p. viii segg.; id., Il Santo Officio dell'Inquisizione in Napoli, I, Città di Castello 1892, p. iv.