SALATA, Francesco
Nato il 17 settembre 1876 a Ossero (Pola), fu, nel periodo prebellico, uno dei capi del movimento irredentistico in Istria. Profugo nel regno dal 1914, ebbe parte attivissima nell'organizzazione della propaganda per le regioni irredente: opera sua fu l'importantissima silloge Il diritto d'Italia su Trieste e l'Istria (pubbl. anonimo nel 1915, Torino), che dava la documentazione irrefutabile dell'italianità di quelle terre irredente. Alla fine della guerra mondiale, fu addetto alla delegazione italiana alla conferenza della pace, fu preposto all'ufficio centrale delle nuove provincie e partecipò alle trattative che condussero al trattato di Rapallo. Nel 1920 fu nominato senatore del regno per meriti eminenti verso la patria.
Parte notevolissima dell'attività del S. è stata rivolta agli studî storici: la perfetta conoscenza di un ricco materiale archivistico (degli archivî di Vienna in particolar modo) costituisce la solida base di opere come G. Oberdan (Bologna 1924; nuova ed.), Per la storia diplomatica della Questione Romana, I, Da Cavour alla Triplice Alleanza (Milano 1929), che si segnalano altresì per l'acume critico e i pregi letterarî. Fra gli altri studî del S. dedicati alla storia più recente d'Italia, da segnalare anche Nazario Sauro (Parenzo 1926), Il Patto a Quattro (Roma 1934) e l'importante articolo Una polemica austro-germanica sulla neutralità e l'intervento dell'Italia, in Nuova Antologia, 1° febbraio 1934. Assai notevoli sono pure gli studî e le ricerche del S. sul Risorgimento: soprattutto Carlo Alberto inedito (Milano 1931) e Maria Luigia e i moti del Trentuno, in Archivio Storico per le provincie parmensi, n. s. XXXII (1932). Il S. è attualmente presidente dell'Istituto italo-austriaco di Vienna.