PETROBELLI, Francesco
PETROBELLI (Pietrobelli), Francesco. – Vicenza fu probabilmente la sua città natale, poiché in un documento dell’Archivio capitolare di Padova (Acta capitularia, 22 agosto 1647, c. 143v) è definito «sacerdote vicentino». Fu compositore e maestro di cappella e sulla base della data di pubblicazione della sua prima raccolta di mottetti, si può collocare l’anno di nascita intorno al 1618.
Nulla si conosce della sua formazione musicale. Di recente è stato ipotizzato che possa essere stato suo maestro Agostino Facchi, organista nel Duomo di Vicenza dal 1624 (Morche, 2005, coll. 419 s.). Nel 1643 il nome di Petrobelli comparve per la prima volta come autore di una raccolta di Motetti a voce sola (Venezia) dedicata a Giorgio Cornaro, vescovo di Padova dal 1642 al 1663 e mecenate di musicisti, tra i quali Tarquinio Merula. Dopo essersi candidato senza successo, nel giugno 1647, al posto di organista nel Duomo di Vicenza (Mantese, 1956, p. 92), il 22 agosto dello stesso anno Petrobelli ottenne l’incarico di maestro di cappella nel Duomo di Padova (Lovato, 1989-90, pp. 183 s.). Il salario annuo di 60 ducati comprendeva il servizio di cappella e il compito di istruire «tam in cantu firmo et figurato quam contrapuncto» i chierici e gli alunni del seminario (p. 181).
Petrobelli mantenne l’incarico al Duomo di Padova fino al 1684 quasi ininterrottamente, se si eccettua un soggiorno a Innsbruck nel 1652 (Senn, 1954, p. 266). Sull’arco di questi trentasette anni si distinse per una cospicua produzione musicale, in parte andata perduta, che comprese raccolte di musica sacra e profana, alcune delle quali indirizzate a personalità di alto rango. A tali raccolte sono da aggiungere un paio di drammi per musica, di cui uno irreperibile.
Dopo la pubblicazione dei Motetti a 2, 3, 4, e 5 voci, op. II (Venezia 1651), dedicati al Capitolo di Padova, nel 1652, sempre a Venezia, Petrobelli diede alla luce la prima raccolta di musica profana: Scherzi amorosi a due e tre voci, op. IV. Le composizioni, che per la gran parte «furno cantate nell’Academia Ricovrata» di Padova, come riporta la dedica indirizzata al marchese Pio Enea II degli Obizzi, danno preziosa testimonianza del repertorio musicale coltivato nell’ambiente accademico e aristocratico padovano.
Seguì la pubblicazione di alcune raccolte di musica sacra, tra le quali si ricordano i Psalmi a due, tre e quattro voci, due violini e organo (Venezia 1662), dedicata all’imperatore musicofilo Leopoldo I, e la raccolta di mottetti op. VIII (Bologna 1670). Quest’ultima apparve in due edizioni, differenti solo per frontespizio e dedica: una intitolata Musiche sacre concertate con istromenti indirizzata al cardinal Felice Rospigliosi, nipote di Clemente IX (Passadore, 1999, pp. 1228 s.), l’altra intitolata Sacri concentus destinata a Gregorio Barbarigo, vescovo di Padova (p. 1237).
Nel 1672 andò in scena a Padova il dramma per musica Il Teseo in Creta, dedicato da «A.P.D.» a Giovanni Cornaro, capitano di Vicenza; la prefazione ne attribuisce la composizione a Petrobelli, e la partitura, con il titolo Teseo in Atene, è conservata nella Biblioteca nazionale Marciana di Venezia (Collezione Contarini, It. IV, 457, n. 9981). Nella prefazione al Teseo è inoltre citata un’altra opera di Petrobelli, Angelica (musica perduta); non è implausibile individuarla nell’Angelica in India, «istoria favoleggiata con drama musicale» del poeta vicentino Pietro Paolo Bissari andata in scena a Vicenza nel 1656, ma non è noto un allestimento padovano.
Nel novembre 1684 Petrobelli avanzò al Capitolo del duomo di Padova richiesta di essere sostituito nel servizio di maestro di cappella (Lovato, 1982, pp. 16 s.). Nel corso degli ultimi anni di vita, saltuariamente attivo come quarto organista nella basilica del Santo di Padova (Massaro, 1999, pp. 1164 s.), incrementò i ritmi della pubblicazione di musiche da chiesa.
Petrobelli morì il 31 marzo 1695 a Padova.
Oltre alle raccolte citate sono da ricordare: una raccolta di Motetti (Venezia 1657, perduta) citata da Johann Gottfried Walther (1732); Motetti a due e tre voci e laetanie della Beata Vergine, libro II, op. V (Anversa 1660); Scherzi amorosi a 2, e 3 voci, con violini a beneplacito, op. VII (Venezia 1668), dedicata a Nicolò Sagredo; un mottetto (Ave beata virgo), in Nuova raccolta di motetti sacri a voce sola di diversi eccellenti autori moderni, curata da Marino Silvani (Bologna 1670); Musiche da camera a due, tre, e quattro voci con violini in alcune obbligati et in altre a beneplacito, op. IX (Bologna 1673), indirizzata a Pietro Farnese; Cantate a una e due voci, op. X (Bologna 1676), dedicata a Leonida Zabarella; Motetti Antifone e Letanie della B. Vergine a due voci, op. XI (Bologna 1677), raccolta «consacrata alla magnifica e spettabile Comunità di Montagnana»; Psalmos breves octo vocibus, op. XVI (Venezia 1684) e Psalmos octo vocibus, op. XXV (Venezia 1694), libri dedicati ai canonici della cattedrale di Padova. La numerazione di quest’ultimo è incerta: l’indicazione op. XXV compare sul frontespizio, ma la segnatura dei libri-parte recita Salmi a otto voci, op. XVII; un’op. XVII è notificata come Salmi brevi a 8 voci in un catalogo editoriale veneziano del 1715, che segnala anche un’op. XIX altrimenti ignota (Motetti a voce sola e l’Antifone della B.V. a 2 e 3 voci con Litanie). Mancano del tutto le opere XII-XV e XVIII, e quelle uscite dopo l’op. XIX, sempre che vada presa per buona la numerazione dell’op. XXV.
Fonti e Bibl.: Padova, Archivio capitolare, Acta capitularia, 1645-1648, cc. 143-145.
J.G. Walther, Musikalisches Lexikon oder musikalische Bibliothek, Leipzig 1732, p. 473; F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens, VII, Bruxelles 1841, p. 212; E. Schmitz, Geschichte der weltlichen Solokantate, Leipzig 1914, pp. 107 s.; W. Senn, Musik und Theater am Hof zu Innsbruck, Innsbruck 1954, p. 266; G. Mantese, Storia musicale vicentina, Vicenza 1956, pp. 72 s., 92 s.; A. Sartori, Documenti per la storia della musica al Santo e nel Veneto, Vicenza 1977, pp. 4, 27; A. Lovato, Gli organisti della cattedrale di Padova nel secolo XVII, in Rivista italiana di musicologia, XVII (1982), pp. 4 n. 6, 13, 16 s., 49, 58, 60-62, 65; O. Mischiati, Indici, cataloghi e avvisi degli editori e librai musicali italiani dal 1591 al 1798, Firenze 1984, ad ind.; Dizionario enciclopedico universale della musica e dei musicisti. Le biografie, V, Torino 1988, p. 675; A. Lovato, Tarquinio Merula ‘musico’ di Giorgio Cornaro vescovo di Padova (1642-1663), in Rassegna veneta di studi musicali, V-VI (1989-90), pp. 181-184, 189, 200 s.; F. Passadore, I musicisti del Santo e della cattedrale di Padova in antologie sacre dei secoli XVI e XVII, in Contributi per la storia della musica sacra a Padova, a cura di G. Cattin - A. Lovato, Padova 1993, pp. 206, 211 s.; The new Grove dictionary of Opera, III, London 1994, p. 985; A. Lovato, Catalogo del fondo musicale della Biblioteca capitolare di Padova, Venezia 1998, pp. XIV s., XXXI, XXXIII; Id., Il Barbarigo e l’insegnamento della musica sacra, in Gregorio Barbarigo patrizio veneto, vescovo e cardinale nella tarda controriforma (1625-1697), a cura di L. Billanovich - P. Gios, Padova 1999, pp. 554, 558-561; M.N. Massaro, Di alcuni musicisti attivi nella cappella musicale del Santo e nella cattedrale di Padova nel periodo di Gregorio Barbarigo, ibid., pp. 1162-1165; F. Passadore, Le musiche dedicate a Gregorio Barbarigo, ibid., pp. 1225, 1228-1238; The new Grove dictionary of music and musicians, XIX, London-New York 2001, p. 510; G. Morche, Die Musik in Geschichte und Gegenwart. Personenteil, XIII, Kassel 2005, coll. 419-421.