PELI, Francesco
PELI (Pelli), Francesco. – Nacque a Modena il 21 agosto 1680 da Giacomo Peli e Margherita Malagola.
Fu battezzato l’indomani in S. Domenico (Modena, Archivio della Curia arcivescovile, Parrocchia di S. Domenico, registro XVIII.100, Battesimi 1574-1680, p. 460).
Nulla si sa della famiglia d’origine né della formazione musicale di Peli. La sua attività documentata fu inizialmente collegata alla casa d’Este. La prosopografia musicale otto-novecentesca attribuisce a Peli la direzione di un’apprezzata scuola di canto in Modena: mancano però riscontri certi. Nel 1708 a Modena, per l’onomastico di Carlotta Felicita di Brunswick-Luneburgo, consorte del duca Rinaldo, venne eseguito l’oratorio L’ultima persecuzione di Saule contro Davidde, versi di Giampietro Tagliazucchi. Al più tardi nel 1720 Peli era alle dipendenze del sovrano: nel libretto dell’oratorio Il battesimo di Costantino Imperatore, dato per la 4a domenica di quaresima dai padri filippini di Bologna, figura come «servitore attuale di S.A.S. il sig. duca di Modena». Negli anni Venti, come «compositor di camera» fornì la musica per due componimenti del poeta di corte Ippolito Zanelli dedicati ad Enrichetta, figlia di Rinaldo d’Este, e Antonio Farnese, duca di Parma: nel 1728 Giove pronubo, per le loro nozze; nel 1729 Temide, in occasione di una visita della coppia a Modena. Una raccolta di «Cantate per la serenissima signora principessa Amalia», la secondogenita di Rinaldo, contiene quattro cantate di Peli per soprano e basso continuo (Bologna, Museo della musica, ms. DD.44, senza data; un’altra cantata è a Vienna, Biblioteca Nazionale Austriaca, ms. SA.67.A.25 Mus.). Nel 1720 Peli fu aggregato all’Accademia Filarmonica di Bologna, la quale conserva tuttora la sua prova d’ammissione, un Laudate Dominum (ms. capsa II, n. 47).
Nella quaresima 1731 venne ripresa a Brno L’ultima persecuzione di Saule contro Davidde, su commissione del cardinal Volfango Annibale di Schrattenbach, già viceré di Napoli, vescovo di Olomouc. Sul libretto, che presenta alcune arie mutate rispetto alla versione modenese del 1708, Peli figura ancora come «compositore di camera del Serenissimo di Modena». Non è impossibile ch’egli operasse in quest’epoca in Moravia, al servizio del porporato: nell’estate dello stesso anno a Kroměříž, sempre su comando di Schrattenbach, fu inscenata la favola pastorale Coronide, poesia di un imprecisato pastore arcade, musica di Peli (il libretto, stampato a Brno, è a Olomouc, Biblioteca Scientifica; il drammetto si rifà a una pastorale data a Heidelberg nel 1722 con musica di Johann Hugo von Wilderer). La Biblioteca del palazzo arcivescovile di Kroměříž possiede un Kyrie, Gloria e Credo (mss. A.1289-1290).
Peli fu infine attivo a Monaco di Baviera, alla corte del principe elettorale Carlo Alberto. Vi giunse il 6 novembre 1734 con tre canterine italiane, tra cui una sua allieva, Cristina Monchicca, poi «virtuosa di camera» elettorale (cfr. Münster 2001). Siccome il nome di Peli non figura nei calendari di corte né nei registri contabili, si può escludere ch’egli abbia rivestito un ruolo regolare (maestro di cappella di corte, compositore di camera, cantante, strumentista): è però documentato come compositore e insegnante di musica. Dal 1735 al 1737 ricevette uno stipendio annuo di 900 fiorini per perfezionare nella musica e nel canto le ragazze e i ragazzi che gli furono affidati (Monaco, Bayerisches Hauptstaatsarchiv, Kurbayern Hofzahlamt 775, Besoldungsbuch de Anno 1735, c. 143v); fu inoltre maestro di musica del principe ereditario Massimiliano Giuseppe (cfr. Münster 2001). Per il carnevale 1736 Peli compose il dramma per musica La clemenza di Tito del Metastasio (partiture a Monaco di Baviera, Bayerische Staatsbibliothek, Mus. ms. 161; Dresda, Sächsische Landesbibliothek, Mus.2379.F.1, copia appartenuta alla principessa Maria Antonia Walpurgis); e per il carnevale 1737 La costanza in trionfo o vero L’Irene (nel libretto, d’autore incerto, il musicista risulta «Modenese all’attual servizio di S.A.S.E. di Baviera»).
La data di morte di Peli andrà collocata tra il 1740 e il 1745, probabilmente a Monaco di Baviera.
Le poche composizioni superstiti di Peli rivelano la mano di un compositore provetto, in linea col sistema delle forme e degli stili della sua epoca.
Fonti e Bibl.: F.J. Lipowsky, Baierisches Musik-Lexikon, München 1811, p. 242; Encyclopädie der gesammten musikalischen Wissenschaften oder Universal-Lexicon der Tonkunst, V, Stuttgart 1837, p. 411; F.S. Gaßner, Universal-Lexikon der Tonkunst, Stuttgart 1849, p. 680; F.-J. Fétis, Biographie universelle des musiciens et bibliographie générale de la musique, VI, 1864, p. 476; F.M. Rudhart, Geschichte der Oper am Hofe zu München. Erster Theil: Die italiänische Oper von 1654-1787, Freising 1865, pp. 122-125; R. Eitner, Biographisch-bibliographisches Quellen-Lexikon, VII, Leipzig 1902, p. 352; C. Schmidl, Dizionario universale della musica e dei musicisti, II, Milano 1929, p. 245; H. Lühning,“Titus”-Vertonungen im 18. Jahrhundert, Laaber 1983, pp. 383-385; Dizionario enciclopedico della musica e dei musicisti, V (Le biografie), Torino 1987, p. 618; C. Sartori, I libretti italiani a stampa dalle origini al 1800,Cuneo 1990-1994, ad ind.; L. Callegari Hill, L’Accademia Filarmonica di Bologna 1666-1800. Statuti, indici degli aggregati e catalogo degli esperimenti d’esame nell’archivio, Bologna 1991, pp. 107, 201, 250, 307, 322; M. Freemanová, The librettos of the Italian oratorios performed in the Bohemian Lands in the 18th century, in Händel-Jahrbuch, XLVI (2000), pp. 231-244; R. Münster, F. P., in The New Grove Dictionary of Music and Musicians, XIX, London 2001, p. 295; J. Spáčilová, Hudba na dvoře olomouckého biskupa Schrattenbacha (1711–1738). Příspěvek k libretistice barokní opery a oratoria, dissertazione, Brno, Università Masaryk 2006, http://is.muni.cz/th/82417/ff_d/, pp. 47, 75, 94, 97, 121, 130, 161 s., 182, 197.