PEDRO, Francesco
PEDRO (del Pedro), Francesco. – Nacque intorno al 1740 a Udine città nella quale il padre Antonio, incisore, stampatore e intagliatore si era trasferito dalla natia Venezia.
Poche sono le notizie sicure intorno alla sua formazione; verosimilmente apprese i primi rudimenti del mestiere nella bottega paterna per poi trasferirsi in laguna. Secondo Fabio di Maniago (1823, p. 147), qui fu allievo di Giambattista Piazzetta per il disegno e di Giovanni Volpato per la tecnica calcografica, mentre Giannantonio Moschini (1924, pp. 140 s.) indica come suo maestro il pittore Giuseppe Angeli. Ciò che risulta certo è che iniziò la sua carriera veneziana intorno alla fine degli anni Sessanta del secolo collaborando soprattutto con la fiorente officina di Nicolò Cavalli per la quale incise, dopo alcune deboli prove iniziali, numerose stampe con un segno preciso e regolare e dando prova di notevole abilità nell’uso congiunto di acquaforte e bulino. Si cimentò nella traduzione di opere di maestri del passato come Luca Giordano, Carlo Maratta, Pietro da Cortona, e di artisti a lui contemporanei quali Claude-Joseph Vernet, Jean-Baptiste Greuze, Pietro Longhi, Francesco Londonio e Angelica Kauffmann. Della sua prima produzione spiccano per qualità tecnica e di resa soprattutto le stampe dai fortunati soggetti di genere di Francesco Maggiotto e alcune vedute di Udine, incise tra il 1769 e il 1771 da disegni di Ulderico Moro.
Agli inizi degli anni Novanta, affrancatosi dalla collaborazione con Cavalli, venne scelto dal pittore Antonio Zanotti Fabris come incisore della Serie di stampe in rame cavate dai quadri di Tiziano, Paolo Veronese, Tintoretto, Bassano ed altri…, opera che si proponeva di riprodurre i dipinti che adornavano le sale del palazzo ducale e della Biblioteca Marciana, ma che venne interrotta nel 1794, dopo che le prime tavole non erano state accolte favorevolmente (Moschini, 1924, p. 141).
Nel medesimo anno si colloca l’inizio del fruttuoso sodalizio con il medico ed editore Giuseppe Picotti che lo coinvolse nella realizzazione dell’impresa dei Fasti veneti o Collezione de’ più illustri fatti della Repubblica veneziana insino a Bajamonte Tiepolo, una serie di tavole, eseguite nel biennio 1796-97, raffiguranti i maggiori episodi della storia di Venezia dal X al XIV secolo da disegni di Francesco Galimberti, Giacomo Guarana, Francesco Maggiotto, Pietro Antonio Novelli, Valentino Orlandini, Luigi Sabatelli e Giandomenico Tiepolo. Per lo stesso editore realizzò anche alcune stampe della Serie dei papi, un gruppo di ritratti eseguiti parzialmente tra il 1799 e il 1802 da disegni di Costantino Reina a corredo delle biografie dei pontefici scritte dall’abate Melchiorre Cesarotti; ne furono stampati solo quaranta e quindi non confluirono nell’opera di Cesarotti. Infine eseguì una parte delle illustrazioni per l’edizione delle Icones anatomicae dei medici padovani Leopoldo Marcantonio e Floriano Caldani, opera realizzata tra il 1801 e il 1814.
Come testimoniano le stampe con l’iscrizione «Apud Franciscus del Pedro», sul finire del secolo riuscì ad avviare una propria bottega dedicandosi soprattutto alla traduzione di opere ben rappresentative del gusto di fine secolo. Tornò infatti a incidere da dipinti di Angelica Kauffmann e di numerosi pittori inglesi, utilizzando un segno elegante e dimostrando grande sensibilità nella resa dei soggetti, qualità che si palesano nelle stampe, pubblicate da Giovanni Maria Pedrali, derivate dalle illustrazioni di Thomas Stothard incise da Joseph Strutt per l’edizione del 1788 Pilgrim’s Progress di John Bunyan.
L’ultima opera nota è la serie di sei incisioni dedicata alle gesta del sultano Tippoo Sahib da dipinti di Robert Kerr Porter, Henry Singleton e Mather Brown, la cui tavola finale, Il corpo del Sultano riconosciuto dalla famiglia, reca l’iscrizione «publié le 30 Juin.1804. par A. Suntach».
Morì a Venezia nel 1806 (Moschini, 1924, p. 141).
Fonti e Bibl.: F. di Maniago, Storia delle belle arti friulane, Udine 1823, p. 147; G. Moschini, Dell’incisione in Venezia, Venezia 1924, pp. 140-143; R. Gallo, L’incisione nel ’700 a Venezia e a Bassano, Venezia 1941, p. 51; Mostra degli incisori veneti del Settecento (catal.), a cura di R. Pallucchini, Venezia 1941, pp. 114 s., 117; G. Pavanello, in Venezia nell’età di Canova. 1780-1830 (catal.), a cura di E. Bassi et al., Venezia 1978, p. 35; V. Rossitti, in Dizionario degli incisori friulani, Udine 1981, pp. 62-71; B. Colloredo Toppani, in Da Carlevarijs ai Tiepolo. Incisori veneti e friulani del Settecento (catal., Gorizia), a cura di D. Succi, Venezia 1983, pp. 266-283; F. del P. Un incisore del Settecento tra Udine e Venezia (catal., Zoppola), a cura di S. Aloisi - E. Borean, San Vito al Tagliamento 2009.