Nuti, Francesco
Attore e regista cinematografico, nato a Prato il 17 maggio 1955. Attraverso una marcata cadenza dialettale e dando vita personaggi che giocano sul tentativo di riappropriarsi del ruolo dominante all'interno della coppia, ha interpretato e successivamente anche diretto commedie brillanti dai toni vagamente surreali. Come attore ha vinto due volte il David di Donatello, nel 1983 per Io, Chiara e lo Scuro di Maurizio Ponzi, per il quale gli è stato conferito anche il Nastro d'argento, e nel 1985 per Casablanca Casablanca, da lui anche diretto.
Esibitosi da studente come attore dilettante in testi da lui stesso scritti, fu notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci che lo vollero nel gruppo I Giancattivi, e proprio diretto da Benvenuti lavorò per la prima volta nel cinema in Ad ovest di Paperino (1981), rivisitazione del repertorio comico del terzetto toscano. Abbandonato il trio, con il quale si era cimentato nel cabaret e aveva partecipato a trasmissioni televisive di successo, quali, per es., Non stop (1977-78), ha avviato la collaborazione con Ponzi. Per la regia di quest'ultimo ha recitato in tre film che ne hanno messo in luce l'originale comicità: Madonna che silenzio c'è stasera (1982), in cui replica il personaggio del film di Benvenuti; Io, Chiara e lo Scuro, con Giuliana De Sio, per il quale si è guadagnato particolari consensi, e Son contento (1983).
Sulla scia del successo ottenuto, ha esordito nella regia, confermando i toni agrodolci della sua vena comica, con Casablanca Casablanca, ancora accanto a Giuliana De Sio; il film, liberamente ispirato al classico Casablanca (1942) di Michael Curtiz, prosegue la storia di Io, Chiara e lo Scuro, ironizzando sui litigi di una coppia in crisi. Sempre interprete dei suoi film, e spesso autore della sceneggiatura, N. si è mantenuto fedele a una comicità delicata, che però a tratti esplode in sfoghi nevrotici e attraverso la quale viene costantemente analizzato, in diversi contesti, il rapporto uomo-donna: da Tutta colpa del Paradiso (1985) a Stregati (1986), da Caruso Pascoski (di padre polacco) (1988) a Willy Signori e vengo da lontano (1989), fino a Donne con le gonne (1991).Meno felici e poco sorretti da una volontà di rinnovamento i successivi OcchioPinocchio (1994), ambiziosa rivisitazione del burattino di C. Collodi, Il signor Quindicipalle (1998), basato sulla passione dell'attore per il biliardo ‒ già al centro di Io, Chiara e lo Scuro e Casablanca Casablanca ‒, Io amo Andrea (2000), da lui stesso prodotto, e Caruso, zero in condotta (2001).