MICHIEL, Francesco
– Nacque presumibilmente a Venezia da famiglia patrizia agli inizi del secolo XIV. Non abbiamo notizie sugli anni della sua formazione né sul suo ingresso in religione.
Alla morte dell’arcivescovo di Ravenna Guido dei Roberti, avvenuta l’8 sett. 1333, venne eletto a succedergli.
Il momento della sua elezione si inseriva in un periodo storico particolarmente complesso per la Chiesa di Ravenna sia sotto il profilo politico, a motivo della grave situazione dei rapporti con Venezia, sempre più interessata a estendere la sua influenza economica a danno delle città dell’entroterra romagnolo, sia in considerazione dell’assenza da Roma del Papato, ormai stabilitosi nella nuova sede di Avignone dal 1305, motivo per cui la consacrazione vescovile prevedeva un accordo formale tra i procuratori del nuovo presule e il pontefice, atto a definirne le modalità e i tempi.
Per questi motivi la consacrazione ufficiale del pontefice Benedetto XII da Avignone giunse solo il 18 sett. 1334 e il nuovo presule rimase a Venezia fino al 1335, lasciando a Ravenna come suo vicario il canonico Ugo Bagnolo.
L’Amadesi (p. 76) ipotizza che tale esitazione sia stata motivata dalla difficoltà di stabilire un accordo tra i contabili della corte avignonese e i procuratori del M. in merito ai compensi da dare «pro servitiis papae et cardinalium» per il pallio, che secondo tradizione dovevano essere calcolati sulla base delle entrate della mensa arcivescovile di Ravenna.
Per quanto l’azione del M. a Ravenna sia stata breve e senza particolari effetti il periodo del suo ufficio vescovile fu caratterizzato da alcuni movimentati eventi. Nello stesso anno 1335, il giorno 12 ottobre, il M. prese possesso del castello di Oriolo nella diocesi di Faenza, proprietà della Chiesa ravennate, che i castellani avevano occupato con l’appoggio della famiglia degli Ordelaffi e degli abitanti di Forlì. Immediatamente Sinibaldo Ordelaffi, capitano di Forlì e di Cesena, si mosse in armi per riprendere il controllo del castello e arrivò perfino a catturare lo stesso arcivescovo che egli condusse prigioniero insieme a tutta la famiglia a Forlì. Lo stesso papa Benedetto XII intervenne prima scomunicando l’artefice di tali misfatti, poi incaricando il rettore di Romagna di citare in giudizio Francesco e Sinibaldo Ordelaffi, accusato quest’ultimo di essersi reso colpevole oltretutto di maltrattamenti ai danni dello stesso arcivescovo M. (Archivio arcivescovile di Ravenna, P 8181 [A] [Avignone, 23 marzo 1336]).
Per quanto riguarda la sua attività come arcivescovo di Ravenna siamo a conoscenza di una donazione a favore dell’Ordine dei cavalieri di S. Giovanni Gerosolimitano. Un documento dell’Archivio arcivescovile di Ravenna risalente al 15 sett. del 1335, nella fattispecie una lettera inviata dal M. a Napoleone de Tibertis, priore dell’Ordine dei cavalieri gerosolimitani, attesta la donazione ad essi della chiesa di S. Giorgio ai Portici, non lontana dalla casa dell’Ordine, al centro di Ravenna (Fantuzzi, p. 405 n. CLXXXVI).
Prima del 25 sett. del 1342 (Montanari, p. 322) il M. lasciò la sede ravennate per quella di Creta e successivamente quella di Patara, anche se in realtà egli non abbandonò mai la città di Venezia.
Il M. morì intorno al 1349 presumibilmente a Venezia.
Fonti e Bibl.: Ravenna, Archivio arcivescovile, P 8181 [A]; Appendix ad Agnelli Ravennatis Liber pontificalis, in L.A. Muratori, Rer. Ital. Script., II, 1, Mediolani 1723, p. 210b; Annales Caesenates, a cura di E. Angiolini, in Fonti per la storia dell’Italia medievale, Antiquitates, XXI, Roma 2003, a. 1335, col. 1165b; F. Ughelli - N. Coleti, Italia sacra, II, Venetiis 1717, col. 388; G.L. Amadesi, Antistitum Ravennatum Chronotaxim, III, Faventiae 1783, pp. 73-78; M. Fantuzzi, Monumenti ravennati de’ secoli di mezzo per la maggior parte inediti, I, Venezia 1801, p. 405 n. CLXXXVI; V, ibid. 1804, pp. 409 s. n. LXXVIII; P.D. Pasolini, F. M. arcivescovo di Ravenna, Ravenna 1876; Ravenna in età veneziana, a cura di D. Bolognesi, Ravenna 1986, p. 27; Storia di Forlì, II, Il Medioevo, a cura di A. Vasina, Forlì 1990, p. 165; G. Montanari, Istituzioni ecclesiastiche e vita religiosa, in Storia di Ravenna, III, Dal Mille alla fine della signoria polentana, a cura di A. Vasina, Ravenna 1993, pp. 275 e n. 108, 312, 322; Fonti per la storia di Ravenna , a cura di C. Curradi, ibid., pp. 776 n. 125, 807 n. 39; Hierarchia catholica, I, pp. 215 n. 7, 415.
G. Pilara