RUSPOLI, Francesco Maria.
– Nacque a Vignanello, feudo dei Marescotti, il 2 marzo 1672 da Alessandro e da Anna Maria Corsini.
Il cognome Ruspoli venne alla famiglia dalla nonna Vittoria, ultima rappresentante romana della famiglia che aveva sposato Sforza Vicino Marescotti.
Nel marzo del 1695 Ruspoli sposò Maria Isabella Cesi, figlia di Pierdonato, duca di Acquasparta. I Cesi si impegnarono a corrispondere una dote di 12.000 scudi, pagata in parte in luoghi di monte, in parte in gioielli e con il trasferimento della proprietà di una vigna fuori Porta S. Sebastiano a Roma. Un’ultima porzione della dote sarebbe stata corrisposta ai Ruspoli in rate annuali di 400 scudi, provenienti dall’affitto del feudo di Riano. La coppia ebbe nove figli dal 1696 al 1708, anno in cui nacque Alessandro, ultimogenito che avrebbe ereditato il titolo e un patrimonio che il padre, Francesco Maria, aveva provveduto a incrementare al termine di lunghe battaglie legali in Rota (la causa Romana haereditatis de Ruspulis super attentatis finì nel 1704) con i Bichi-Capizucchi. Alessandro Bichi, imparentato con i Marescotti, dovette lasciargli il palazzo nei pressi del Campidoglio che era stato dei Capizucchi e prendere stabile residenza presso palazzo Lante alla Sapienza. Nel 1705, Ruspoli ebbe il titolo di marchese di Cerveteri, feudo acquistato dagli Orsini nel 1674 per l’ingente somma di 550.000 scudi. Questo investimento collocava la famiglia nella ristretta cerchia dei grandi proprietari terrieri che controllavano il territorio a nord di Roma. Il sostegno offerto da Ruspoli al pontefice nella crisi politica con l’imperatore Giuseppe I per la successione al trono spagnolo dovette rivelarsi determinante per le sorti della famiglia e, indirettamente, di Cerveteri.
Nel 1708 Ruspoli assoldò cinquecento uomini – secondo il Diario di Francesco Valesio – nei suoi feudi, facendosi carico delle uniformi e delle munizioni, e li spedì a Comacchio, a difendere i confini dello Stato della Chiesa, minacciati, nel maggio di quell’anno, dalle truppe imperiali. Il tentativo di difesa si rivelò inutile per Clemente XI – lo Stato della Chiesa venne invaso e Carlo d’Asburgo fu riconosciuto re di Spagna – ma non per Ruspoli che, ricevuto con grandi onori dal papa, venne proclamato principe di Cerveteri, un’enorme dimostrazione di gratitudine per il sostegno ottenuto in guerra.
Le vicende militari lo distolsero in minima parte dalle iniziative urbanistiche nel feudo di Vignanello; qui Ruspoli continuò le iniziative già intraprese da suo padre Alessandro e dallo zio Galeazzo Marescotti volte a riorganizzare il tessuto urbano della cittadina del viterbese. A Giambattista Contini, architetto che aveva già lavorato con lui nella scenografia delle opere musicali rappresentate nel palazzo di famiglia, sempre nel 1708, affidò il restauro della chiesa e della collegiata di S. Maria della Presentazione – in cui sarebbero stati poi trasferiti i precordi di santa Giacinta Marescotti – e la costruzione di alcuni edifici presso il borgo di San Sebastiano. La chiesa parrocchiale fu consacrata da Benedetto XIII il 5 novembre 1725; il pontefice, con cui i Ruspoli erano imparentati a seguito del matrimonio di Giacinta – la figlia di Francesco Maria – con Filippo Orsini di Gravina, giunse a Vignanello pomposamente scortato da cinquanta persone.
Acclamato in Arcadia con il nome di Olinto, Ruspoli prese parte alle riunioni accademiche e agli altri incontri letterari che in quegli anni scandivano la vita sociale e curiale di Roma. Tra il 1711 e il 1712 mise a disposizione delle riunioni degli Arcadi un giardino sull’Esquilino, probabilmente situato tra via Merulana e colle Oppio.
L’altro faro della socialità aristocratica romana di quegli anni fu palazzo Bonelli a Ss. Apostoli, residenza di Ruspoli. Come il cardinale Pietro Ottoboni – anch’egli illustre mecenate letterario e musicale, nonché membro dell’Arcadia – Ruspoli allestì tra le pareti domestiche un teatro e organizzò esecuzioni musicali di altissimo rilievo. Nel 1707 Georg Friederic Händel divenne il suo maestro di cappella e la cosa non impedì ad Antonio Caldara, Arcangelo Corelli, Alessandro Scarlatti di avvicendarsi con la loro musica nelle sale di casa Ruspoli. Fu proprio Scarlatti che nel 1708 allestì due oratori in musica; nello stesso anno Händel mise in scena la sua Resurrezione.
La musica non lo distoglieva dagli investimenti patrimoniali; nel febbraio 1710 Ruspoli comprò dal cognato, Federico Cesi, il marchesato di Riano, un palazzo a Roma a piazza Fiammetta e una tenuta a Vigna di Valle, nella terra di Bracciano: gli acquisti servivano anche a saldare una serie di debiti che la famiglia Cesi aveva con gli acquirenti. Tre anni dopo scelse una nuova residenza a Roma per la sua famiglia; comprò dai Caetani il palazzo al Corso. Il sito costituiva testimonianza della secolare presenza in città di alcune tra le più illustri famiglie aristocratiche (Jacobelli, Rucellai e infine Caetani). Il nuovo proprietario fece affrescare le pareti delle sale al piano nobile con lo stile dei suoi tempi, ma anche con un gusto piegato ai suoi interessi e a quelli della sua famiglia; l’intento era quello di esaltare la magnificenza degli antenati agli occhi di tutti gli avventori del nuovo palazzo, ma, più degli altri, dei successori della casata. La nuova dimora fu anch’essa sede del raffinato mecenatismo del padrone di casa; dal 1716 Francesco Gasparini entrò al servizio del principe di Cerveteri come maestro di cappella; i suoi compiti dai Ruspoli erano vari e articolati: doveva comporre e dirigere musica per le accademie e gli oratori, controllare e vistare i conti del copista e commissionare la rilegatura dei libretti di musica.
Ruspoli morì a Roma nel 1731; di tutto il suo vasto patrimonio materiale e immateriale accumulato in vita beneficiarono in primo luogo i figli, più di tutti Bartolomeo, cardinale dal 1730, e Alessandro, l’erede del nome e del titolo.
Fonti e Bibl.: Archivio segreto Vaticano, Archivio Ruspoli, 56, 57, 59, 65, 110, 199, 316-318, 682, 692, 693; F. Valesio, Diario di Roma (1700-1742), a cura di G. Scano, Milano 1978, III, p. 404, IV, pp. 109, 231; G. Michel - O. Michel, La décoration du Palais Ruspoli en 1715 et la redécouverte de Monsù Francesco Borgognone, in Mélanges de l’Ecole française de Rome. Moyen Âge, temps modernes, LXXXIX (1977), pp. 265-340; F. Piperno, Francesco Gasparini “virtuoso dell’Eccellentissimo Sig. Principe Ruspoli”: contributo alla biografia gaspariniana (1716-1718), in Francesco Gasparini (1661-1727). Atti del primo Convegno internazionale, Camaiore... 1978, a cura di F. Della Seta - F. Piperno, Firenze 1981, pp. 191-211; A. Del Bufalo, G.B. Contini e la trasformazione del tardo-manierismo nell’architettura tra ’600 e ’700, Roma 1982, passim; R. Mattia, Feste musicali a palazzo Bonelli, in Palazzo Valentini, a cura di G. Farina, Roma 1985, pp. 213-228; Palazzo Ruspoli, a cura di C. Pietrangeli, Roma 1992, ad ind.; I. Fosi, Genealogie e storie di famiglie fiorentine nella Roma del Seicento, in Istituzioni e società in Toscana nell’età moderna. Atti delle Giornate di studio dedicate a Giuseppe Pansini, Firenze... 1992, I, Roma 1994, pp. 180-182; M.C. Cola, La committenza Ruspoli a Vignanello. Passeri, Cerruti, Rosa, Nicolosi ed altri al servizio del Principe Francesco Maria nella chiesa collegiata, in Bollettino d’arte, XCIII (2008), pp. 143-164.