PRETI, Francesco Maria
Architetto, matematico, trattatista, nato nel 1701 a Castelfranco Veneto, ove passò quasi tutta la sua vita, che si chiuse il 23 dicembre 1774. A Castelfranco principalmente svolse la sua attività costruttiva progettando e costruendo edifici come il duomo, la prima sua opera di cui si fa menzione; il piccolo teatro, accomodato, come scrive il suo biografo Milizia, "per accademie e per rappresentazioni egualmente di giorno che di notte"; la grande fabbrica dell'ospedale, di cui solo si eresse un angolo; e infine, per incarico dei Cornaro, in località detta "Il Paradiso", egli preparò nel 1776 i progetti, non attuati, per il completamento della loro villa.
Per un'altra insigne famiglia veneziana, i Pisani, il P., in sostituzione pare dell'architetto padovano, conte Frigimelica, ebbe a preparare progetti e a diriger opere: la più celebre è la grandiosa e stupenda villa di Stra, sul Brenta, di cui il Frigimelica aveva dato il primitivo progetto (Venezia, civico museo Correr), complesso vasto e superbo, ridotto dal P. a più ristrette proporzioni e a più contenuta ricchezza architettonica.
Per altre chiese parrocchiali, per fabbriche e ville patrizie in varie località del Veneto, il P. avrebbe dato, nota il già citato Milizia, i progetti, di molti dei quali si conservano i disegni nella biblioteca capitolare di Treviso: disegni che egli in gran numero aveva preparati per servire d'illustrazione a un suo Trattato di architettura, che non riuscì a pubblicare, e da cui, dopo la sua morte, un suo discepolo, Giordano Riccati, trasse un volume: Elementi di Architettura, pubblicato nel 1780.
Formatosi il P. sui modelli classici e più ancora sui trattati cinquecenteschi, e specialmente palladiani, dal grande maestro si sforzò di derivare schemi, forme, proporzioni, non senza risentire però di quella freddezza compassata e soverchiamente corretta, che fu propria del suo tempo.
Bibl.: R. Pallucchini, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXVII, p. 384, con ampia bibliografia; R. Protti, L'architetto della Villa di Strà, in Gazzetta di Venezia, 3 luglio 1934.