PICCOLO, Francesco Maria
PICCOLO, Francesco Maria. – Nacque il 25 marzo 1654 a Palermo, in una famiglia nobile; studiò nella città natale presso il collegio della Compagnia di Gesù, dove entrò come novizio nel 1673. Negli anni successivi insegnò humanitates e retorica a Marsala, Modica e Malta. Dal 1680 studiò teologia a Palermo e negli anni 1682-83 scrisse due litterae indipetae, chiedendo al generale della Compagnia di Gesù di essere inviato nelle Indie, ovvero nelle missioni extraeuropee. Nella seconda lettera, Piccolo esprimeva una preferenza per le Isole Marianne, luogo per cui nutrì una particolare attrattiva anche negli anni seguenti.
La sua richiesta di partire per le Indie fu accolta, ma venne inviato in Messico, dove, giunto nel febbraio del 1684, si dedicò per quattordici anni alle missioni con i tarahumara, presso il villaggio di Jesús Carichíc, nell’attuale territorio del Chihua-hua. Piccolo mostrò doti di grande linguista, e imparò il tarahumara, il pima e altre lingue parlate nella penisola di California. Il 2 febbraio 1689 fece la professione degli ultimi voti a Satevó (Chihuahua).
Nel 1697 si spostò nella regione della Bassa California per assistere il gesuita Juan María de Salvatierra (1648-1717) che stava creando la missione di Loreto Conchó tra le popolazioni monqui. Si trattava di una missione difficile che aveva visto solo fallimenti nei decenni precedenti; inoltre l’ambizioso progetto non aveva ricevuto alcun aiuto finanziario dal viceré. Forte della pluriennale esperienza con i tarahumara, Piccolo fu il braccio destro di Salvatierra e contribuì a costruire la prima chiesa di Loreto, che fu consacrata nel dicembre del 1697. Si dedicò all’esplorazione di nuove terre e nel 1699 fondò la missione di S. Francisco Javier de Viggé-Biaundó presso i cochimí, a sud di Loreto.
Alla fine del secolo Piccolo si recò a Guadalajara per chiedere sussidi a favore delle missioni in Bassa California. Il 17 luglio del 1701 un decreto del nuovo re di Spagna Filippo V imponeva alla Real Audiencia de Guadalajara di sostenere economicamente le missioni; la Audiencia chiese una relazione sullo stato delle missioni in California, che Piccolo scrisse (Informe del estado de la Nueva Cristiandad de California) e fece pubblicare nel 1702; il testo ebbe grande successo e fu tradotto nelle principali lingue europee.
Nella relazione Piccolo mostrava grande ottimismo per il possibile sviluppo delle missioni e presentava alle autorità civili ed ecclesiastiche l’importanza degli insediamenti in Bassa California, cercando in questo modo di contrastare lo scetticismo diffuso dall’insuccesso dei missionari delle generazioni precedenti. Piccolo descriveva gli sforzi dei missionari per evangelizzare le popolazioni locali, delle quali forniva una descrizione molto dettagliata: i loro usi e costumi, le lingue parlate, la loro reazione di fronte al cristianesimo. Le missioni erano descritte con ricchezza di particolari, compresi il paesaggio, la flora e la fauna locali. Infine suggeriva gli strumenti che avrebbero contribuito al sostegno e allo sviluppo delle missioni in California: era necessario inviare un numero consistente di missionari, creare presidi militari il cui capitano fosse eletto dal rettore della missione, favorire l’insediamento di coloni e sostenere economicamente le missioni. La visione ottimistica sulle popolazioni della Bassa California «che non aspettano altro che la porta del paradiso si apra, così che possano entrare» e sulla «grande fertilità» della terra (Informe, 1702, pp. 7, 11) venne più tardi ridimensionata dal gesuita Jacob Baegert (1717-1772), che nelle sue lettere e nel suo diario sulla Bassa California mostrava un’immagine meno idilliaca del paesaggio e delle popolazioni indigene.
Nei primi anni del XVIII secolo Piccolo tornò a S. Francisco Javier (1702-04) con nuovi compagni ed esplorò le zone circostanti. Quando raggiunse l’attuale regione di Sonora dovette anche affrontare i coloni che sfruttavano gli indios pima; tra il 1705 e il 1709 fu visitatore di quelle missioni e cercò, attraverso una fitta corrispondenza con Città del Messico e con Roma, di convincere i superiori a mandare missionari. Nel 1709 tornò poi in Bassa California, dove fondò la missione di Santa Rosalía Mulegé, esplorò nuove terre e creò nuove missioni, lasciando una ricca documentazione di questi viaggi. Dal 1720 si trasferì presso la missione di Loreto Conchó e fu nominato rettore di tutte le missioni californiane, che sotto la sua guida si svilupparono notevolmente, fino alla sua morte che avvenne a Loreto il 22 febbraio 1729, all’età di 75 anni.
Fonti e Bibl.: I documenti su Piccolo, tra cui numerosi carteggi e relazioni, sono conservati presso l’Archivum Romanum Societatis Iesu (ARSI), Mex. 5; Mex. 6; Mex. 16; Mex. 17; Mex. 18 (ad ind.); per le litterae indipetae di Piccolo cfr. ibid., FG 748, nn. 395, 452/1. Molti documenti e lettere sono disponibili anche a stampa: Copia de cartas de Californias escritas por el p. Juan María de Salvatierra y Francisco María Picolo, su fecha de 9 de julio deste año de 1699, Mexico 1699; F. Fernández del Castillo, Historia de las misiones de Sonora y Arizona, Mexico 1913-1922, ad ind.; Jesuit relations: Baja California, 1716-1762, a cura di E.J. Burrus, Los Angeles 1984, pp. 75-95. Tra i documenti a stampa di Piccolo, oltre alle numerose lettere, si segnala: Informe del estado de la Nueva Christiandad de California, Mexico 1702 (2 edd.). Il testo fu tradotto, con numerose varianti e omissioni, in francese (in Lettres edifiantes et curieuses écrites des missions étrangères, V, Paris 1705, pp. 248-287), e poi nelle versioni inglese, tedesca e italiana delle Lettres. Un’edizione moderna, con introduzione, commento e numerosi documenti e carteggi di Piccolo: Informe del estado de la Nueva Cristiandad de California, 1702, y otros documentos, a cura di E.J. Burrus, Madrid 1962, pp. 45-75. Due traduzioni in inglese: An account of the state of the missions, Newly Settled by the Jesuits in California, in The American catholic historical researches, VIII (1891), pp. 6-13; Informe of the New Province of California, 1702, a cura di G.P. Hammond, Los Angeles 1967.
Per un profilo biografico, cfr. C. Sommervogel - A. e A. De Backer, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, VI, Paris-Bruxelles 1895, coll. 725 s. (con alcune imprecisioni); Diccionario histórico de la Compañía de Jesús: biográfico-temático, a cura di C.E. O’Neill - J.M. Domínguez, Roma-Madrid 2001, pp. 3126 s. C. Bayle, Historia de los descubrimientos y colonización de los padres de la Compañía de Jesús en Baja California, Madrid 1933, ad ind.; H.E. Bolton, Rim of Christendom. A biography of Eusebio Francisco Kino, Pacific Coast pioneer, Tucson 1936, ad ind.; G. Decorme, La obra de los jesuitas mexicanos durante la época colonial, II, Mexico 1941, ad ind.; P.M. Dunne, Early jesuit missions in Tarahumara, Berkeley-Los Angeles 1948, pp. 172-197; Id., Black robes in lower California, Berkeley-Los Angeles 1952, ad ind.; J. Baegert, Observations in lower California, a cura di M.M. Brandenburg - C.L. Baumann, Berkeley 1952, pp. 66, 110; E.J. Burrus, Kino reports to headquarters, Roma 1954, ad ind.; Id., F.M. P. (1654-1729), Pioneer of lower California, in the light of Roman archives, in The Hispanic American historical review, XXXV (1955), n. 1, pp. 61-76; The letters of Jacob Baegert, 1749-1761: jesuit missionary in Baja California, a cura di D.B. Nunis, trad. di E. Schulz-Bischof, Los Angeles 1982, pp. 94-101; H.W. Crosby, Antigua California: mission and colony on the peninsular frontier, 1697-1768, Albuquerque 1994, ad ind.; B. Hausberger, Für Gott und König: die Mission der Jesuiten im kolonialen Mexiko, Munich 2000, ad indicem.