LANCI, Francesco Maria
Nacque a Fano nel 1799. La sua formazione artistica si tenne in Roma presso l'Accademia di S. Luca, ove frequentò i corsi di architettura di G. Valadier, P. Camporese e R. Stern: nel 1821 si aggiudicò ex aequo col romano G. Gnassi il primo premio del concorso scolastico annuale in architettura teorica, avente per tema il progetto di un ospedale. Maggior riconoscimento gli venne nel 1824, allorché vinse il primo premio della seconda classe del concorso clementino di architettura, bandito nel maggio di quell'anno, sul tema "Idea di una nobile facciata con portico che possa convenire alla Chiesa d'Aracoeli, sul Campidoglio". Il progetto presentato dal L., ora perduto, era contrassegnato dal motto "Exiguum colito" e raffigurava due diverse versioni della facciata, una delle quali, "coi piedistalli, ed alto frontespizio", venne giudicata "poco plausibile" dalla giuria di accademici (Roma, Arch. stor. dell'Accademia nazionale di S. Luca, Miscellanea concorsi, I, nn. 16 s.).
Nel 1825 il conte G. Malachowsky, cultore delle belle arti, invitò il L. a svolgere l'attività al suo servizio in Polonia.
Il L. accettò, non prima di essere stato eletto accademico d'onore in S. Luca, il 26 giugno dello stesso anno: era prassi dell'istituto romano, infatti, favorire in tal modo i giovani che si fossero distinti nello studio e nella pratica delle arti, "poiché questi recandosi in altri posti ad esercitare l'arte loro, potessero mostrare, che in qualche maniera erano stati considerati" (Ibid., Miscellanea congregazioni, II, n. 23).
Durante i cinque anni trascorsi al servizio del conte, il L. realizzò numerose opere nei territori dei Malachowsky a Końskie, a sud di Varsavia, tra cui il castello omonimo e la chiesa.
Ormai conosciuto e apprezzato tanto da non reputare opportuno il ritorno in patria, nel 1837 il L. fu a Cracovia, ove si occupò, in qualità di architetto ispettore onorario, dei lavori di sistemazione del complesso dell'antico ateneo cittadino.
Come funzionario del dipartimento delle Miniere realizzò tra il 1837 e il 1843 numerose opere di carattere pubblico, tra le quali "duecentottanta case da due famiglie ciascuna, ventidue di grande aspetto per uso di ufficiali superiori e un grande lazzaretto" (Artisti contemporanei…) a Dąbrowa Górnicza. Tra il 1836 e il 1840 curò la ricostruzione della cappella reale della cattedrale di Poznań, di impostazione bizantina ma con aperture trilobate di chiara ispirazione gotica, dalla cupola decorata con pitture musive con figure di santi su un fondo d'oro per la quale fece giungere dall'Italia alcuni mosaicisti attivi in S. Marco a Venezia (ibid.).
Le sue opere appaiono ispirate da un gusto per lo più neoclassico, non prive di un certo garbo compositivo, spesso stilisticamente influenzate dall'architettura locale. Frequente anche il ricorso da parte del L. allo stile ogivale, in specie per ciò che riguarda l'architettura chiesastica, tanto da essere menzionato soprattutto come il maggior artefice della diffusione del neogotico in Polonia (Bartczakowa).
Numerosi gli interventi effettuati dal L. sui castelli, quasi tutti di impianto medioevale o rinascimentale, bisognosi di riattamento: tra di essi Ojcow, nelle immediate vicinanze di Cracovia, Falentach presso Varsavia, Szamotuły presso Poznań, e Będzin, in Slesia. Da citare, infine, il progetto di restauro del castello reale di Wawel presso Cracovia e la ricostruzione del complesso di Wilanowie (1847-48).
Dal 1844 risiedette a Varsavia, dove, tra il 1846 e il 1860, realizzò per i conti Krasiński la residenza della famiglia e altri fabbricati; nei pressi, a Sewerynów, progettò l'edificio del mercato coperto, caratterizzato dalla linea estremamente pulita delle arcate a tutto sesto su pilastri ripetute a formare un lungo porticato, al quale sono sovrapposti un piano con semplici aperture rettangolari inquadrate da paraste e un livello di copertura arretrato rispetto al filo del fabbricato. Tra il 1850 e il 1857 realizzò il castello dei conti Potocki a Krzeszowice, su progetto di K.F. Schinkel.
Nel 1852 gli venne conferito dal pontefice Pio IX l'Ordine della Milizia aurata di S. Silvestro papa, o dello Speron d'oro, per l'attività meritoria svolta nel campo dell'architettura sacra.
Non sono note opere architettoniche del L. in territorio italiano, a eccezione di una casa in Roma, presso la chiesa di S. Maria de' Monti, appartenente a S. Rolli, il chimico scopritore della composizione dei vasi detti "murrini" secondo la definizione di F. Corsi, realizzata presumibilmente nel periodo precedente alla partenza per la Polonia (Artisti contemporanei…).
Il L. morì a Varsavia nel 1875. Il primogenito Witold (1828-92) fu anch'egli architetto.
Fonti e Bibl.: Oltre alle indicazioni documentarie citate nel testo, si vedano: Roma, Arch. stor. dell'Accademia nazionale di S. Luca, Miscellanea scuole, I, n. 13; Miscellanea congregazioni, I, n. 67; II, nn. 7, 11; voll. 28, c. 30v; 60, c. 80v; C. Folchi, Relazione, in La distribuzione dei premi solennizzata sul Campidoglio…, Roma 1824, p. 10; E. Lovery, Esposizione pel concorso clementino nella gran sala del palazzo senatorio in Campidoglio, in Memorie romane di antichità e di belle arti, I, 2, Roma 1824, p. 36; S. Ciampi, Viaggio in Polonia… nella state del 1830, con la breve descrizione di Varsavia e con altre notizie di lettere arti commercio e particolarità di quel Regno con un'appendice de' medici musici architetti scultori e pittori italiani in Polonia, Firenze 1831, p. 124; Artisti contemporanei che onorano l'Italia in terra straniera. L'architetto F.M. L. in Polonia, in Giorn. degli architetti con rassegna di cose e notizie d'arte in continuazione del "Girovago" di Francesco Gasparoni, Roma 1846-47, p. 13; A. Bartczakowa, Franciszek M. L. 1799-1875, Warszawa 1954; A. Cipriani - P. Marconi - E. Valeriani, I disegni di architettura dell'Archivio storico dell'Accademia di S. Luca, I, Roma 1974, p. 32; A. Del Bufalo, Il Verano. Un museo nel verde per Roma, Roma 1992, p. 28; E. Caniglia, Il concorso clementino del 1824. Storia e cronaca di una celebrazione accademica, in Le "scuole mute" e le "scuole parlanti". Studi e documenti sull'Accademia di S. Luca nell'Ottocento, a cura di P. Picardi - P.P. Racioppi, Roma 2002, pp. 365, 384 s.; U. Thieme - F. Becker, Künstlerlexikon, XXII, pp. 284 s.; Diz. encicl. di architettura e urbanistica, III, p. 327; Slownik artystów polskich i obcych w Polsce działających (Dizionario degli artisti polacchi e stranieri, operanti in Polonia), IV, Warszawa 1986, p. 431.