Maggini, Francesco
Critico e filologo (Empoli 1886 - Firenze 1964). Compì gli studi nell'Istituto di studi superiori di Firenze, nel momento del suo maggiore rigoglio; insegnò a Firenze, prima nelle scuole medie superiori e poi, lungamente, nella facoltà di Magistero. Svolse un'intensa attività come consigliere, segretario, commissario straordinario ministeriale (1944-45) della " Società Dantesca "; fu membro della commissione scientifica per l'edizione nazionale delle opere di D.; e pubblicò una lunga serie di recensioni sul " Bullettino ", sul " Giornale dantesco " e sugli " Studi danteschi ". Alla scuola del Rajna e del Parodi apprese e applicò il metodo più rigorosamente filologico dell'editore di testi antichi e, insieme, acquistò una profonda conoscenza della lingua antica. Sul finire della prima guerra mondiale ebbe dall'Accademia della Crusca l'incarico di compilare un Vocabolario dantesco; che non fu portato a termine, ma alla cui preparazione è legata una serie di schede linguistiche pubblicate negli " Studi danteschi " e, più numerose, in " Lingua Nostra ".
Alla formazione storico-filologica di quegli anni risale tutto un filone della produzione critica del M. (La " Rettorica " di Brunetto Latini, Firenze 1915 [rist. con prefazione di C. Segre, ibid. 1968]; una serie di saggi sulla tradizione retorico-letteraria e sui rapporti tra latino e volgare, raccolti poi ne I primi volgarizzamenti dai classici latini; l'edizione di testi antichi; ecc.). Ma l'influenza del Parodi significò anche apertura verso il Croce (intesa come un ritorno al metodo del De Sanctis e, nello stesso tempo, del Carducci). La figura del M. viene, così, ad assumere un valore emblematico entro la storia del dantismo italiano fra Ottocento e Novecento, polarizzato fra le istanze filologiche e storiche della scuola fiorentina e il loro superamento legato alla revisione metodologica e critica del Croce. Tra le opere di ambito più specificamente dantesco meritano di essere citate Il Boccaccio dantista, in " Miscellanea Stor. Valdelsa " XXIX (1921); Fra Giordano da Rivalta e D., in " Giorn. d. " XXV (1922); l'ampia Introduzione allo studio di D., Bari 1936 (recens. di P. Carli, in " Studi d. " XXI [1937]; G. Ferretti, in " Leonardo " VIII [1937]; G. Busnelli, in " Civiltà Cattolica " III [1938]); Quistioni critiche sulla Vita Nuova di D., Milano 1937; Dalle " Rime " alla lirica del " Paradiso " dantesco, Firenze 1938, in cui il M. partendo dalla lettura dell'opera tenta di delineare un profilo della personalità di D. e della sua evoluzione psicologica; La critica dantesca dal '300 ai nostri giorni, in Questioni e correnti di storia letteraria, Milano 1949; La D.C. commentata da A. Momigliano, in " Convivium " n.s., III (1949); il commento alle Rime della Vita Nuova e della giovinezza, Firenze 1956 (in collaborazione con M. Barbi; se ne vedano, tra le numerose recensioni: D. De Robertis, in " Paragone " VII [1956]; E. Santini, in " Idea " VIII [1956]; M. Marti, in " Lettere Italiane " VIII [1956]; A. Di Preta, in " Rass. Lett. Ital. " LXI [1957]). A ciò si devono aggiungere le letture dantesche (intese crocianamente come letture di " poesia "): Il canto XXX del Paradiso, Trapani 1957; Il canto XXXI del Paradiso, in Lett. dant. 1977-1989; La canzone " montanina " di D., in Studi letterari. Miscellanea in onore di E. Santini, Palermo 1956. Postumo è stato pubblicato il volume Due letture dantesche inedite (Inf. XXIII e XXXII) e altri scritti poco noti, a c. di A. Di Preta, con un ricordo biografico di G. Nencioni, Firenze 1965.
Bibl. - W. Binni, in " Rass. Lett. Ital. " S. 7, LXVII (1963); F. Mazzoni, in " Studi d. " XLI (1964); A. Schiaffini, in " Giorn. stor. " CXLI (1964); C. Jannaco, Ricordo di F. M., in " Lettere Ital. " XVI (1964); M. Petrini, in " Belfagor " XXI (1966); G. De Robertis, in Studi, Firenze 1964.