Patriota (Ravenna 1808 - ivi 1856). Carbonaro distintosi nei moti del 1831, esule volontario nel 1843, dopo l'avvento di Pio IX tornò in Italia dove ricoprì delle cariche pubbliche; ma nel 1848, sebbene eletto deputato all'Assemblea costituente romana, abbandonò l'ufficio di preside di Ravenna e si ritirò a Ferrara. Considerato un traditore dai liberali più accesi della Romagna, fu assassinato.