LEONETTI, Francesco
Scrittore, nato a Cosenza il 27 gennaio 1924. Ha trascorso l'infanzia e condotto gli studi a Bologna, dove ai corsi di filosofia ha avuto per compagno P.P. Pasolini. Con lui e con R. Roversi ha dato vita nel 1955 alla rivista Officina, che segna una svolta nella letteratura italiana nel momento della crisi del neorealismo. Dapprima bibliotecario alla Malatestiana di Cesena ed esperto paleografo, dal 1971 insegna Estetica all'Accademia d'Arte di Brera a Milano, dove risiede dal 1963. "In rapporto di discussione con il Gruppo 63", come egli dice, L. è stato collaboratore e redattore per il gruppo italiano de Il menabò di Vittorini e Calvino. Nel 1968, insieme con A. Pomodoro e R. Di Marco, ha fondato Che fare?, rivista della nuova sinistra intellettuale con cui ha inizio una sua attiva partecipazione alla battaglia politica. È stato nella direzione della rivista letteraria Alfabeta; dirige attualmente Campo e collabora a L'Immaginazione, rivista leccese per un'ipotesi di ''scrittura materialistica''.
Dopo alcune raccolte poetiche (1942-55), ha esordito come narratore con il romanzo Fumo, fuoco e dispetto (1956), autodefinito "storia di un orgoglioso sviluppo" attraverso i problemi e gli errori della gioventù, narrati in una lingua ricca di "impennate e rovelli" (Fortini), che resterà costante nell'intera sua opera. È seguita la poesia di Cantica (1959; premio Marzotto) comprendente i Poemi del 1952, cui si aggiungeranno, entro una generale definizione neoespressionista, Percorso a finire in uno scacco, comprendente Percorso logico del '960-75. Poema (1976), In uno scacco (nel settantotto) (1979) quindi Palla di filo (1986). Per il teatro ha scritto la commedia in versi Il malpensante (in Il menabò, 2, 1960), movimentata biografia tra prima e seconda guerra mondiale, e La prosopopea (in Il Verri, 1964). Alle tematiche politiche degli anni Sessanta si richiamano i romanzi Conoscenza per errore (1961; nuova ediz., 1978) e L'incompleto (1964;1968): il primo è l'autobiografia di una generazione che alla fine degli anni Quaranta vive con rabbia le passioni tra adolescenza e maturità in un paese che si avvia a una restaurazione; il secondo, condotto ora in prima ora in terza persona, è incentrato sul protagonista, un intellettuale marxista che affronta i problemi privati e pubblici propri dei suoi anni. Comune è la sovrabbondanza linguistica e stilistica, la sceneggiatura piena di invenzioni e soprassalti che avvicinano questi testi alle neoavanguardie. Altri due romanzi risentono del medesimo clima letterario, Tappeto volante (1967) e Irati e sereni (1974).
Tra le opere di saggistica: Il libro delle sculture di Arnaldo Pomodoro (1974); Atlante secondo Lenin (1975); Un lavoro mentale (1976). Nel 1981 ha pubblicato Campo di battaglia, nel 1992 La vita e gli amici (in pezzi).
Bibl.: E. Vittorini, in F. Leonetti, Fumo, fuoco e dispetto, Torino 1956; F. Fortini, in Il menabò, 2 (1960); F. Bettini, R. Luperini, in F. Leonetti, Palla di filo, Lecce 1986.