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LAURANA, Francesco

di Luisa Becherucci - Enciclopedia Italiana (1933)
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LAURANA (o Azzara o da Zara), Francesco

Luisa Becherucci

Scultore, architetto, medaglista, originario di Vrana presso Zara. Sono ignoti l'anno di nascita, il suo maestro, le sue vicende finché compare (1458) a lavorare a Napoli in Castel Nuovo, all'arco trionfale d'Alfonso d'Aragona.

Escluso di recente ogni suo lavoro giovanile nel Palazzo ducale d'Urbino, solo l'arco di Napoli potrebbe fornirci indizî sulla formazione di lui: ma finora non si è riusciti a distinguere bene la parte del L. scultore da quella dei molti collaboratori, anche se la critica moderna lo ritenga, con Pietro Summonte, ideatore di tutta l'opera. Si valse, nell'architettarla, dei modi di Leon Battista Alberti. Nella plastica, v'improntò dappertutto il suo armonico senso del volume, più chiaro in certe parti, velato in altre dalla diversità della mano esecutrice. Preferì perciò l'altorilievo anche se in certi riquadri ricordi vagamente quelli a "schiacciato" di Donatello a Padova. Vide a Firenze la cantoria di Luca della Robbia, o, a Roma, rilievi d'età augustea? È pura ipotesi, ma suggerita da analogie evidenti.

Nelle medaglie eseguite tra il 1461 e il 1466 in Francia, alla corte di Renato d'Angiò, imita, ma mostrando assai meno sensibilità pittorica, il Pisanello. In Sicilia, dove poi lavorò, innalza, con Pietro di Bontate, a Palermo, in S. Francesco, la facciata della cappella Mastrantonio (1468-69), ricercando, nei riquadri a bassorilievo degli stipiti, unità luminosa in modi che ricordano vagamente l'arte fiorentina. Frutto di questa esperienza si ha nelle opere seguenti, più che nella Madonna, eseguita per Monte di San Giuliano e poi, sino a oggi, custodita nel Duomo di Palermo, certo nella Madonna di Noto (1471) di gran lunga più bella. Il L. comprende ora come la luce possa permeare i piani del rilievo: nel busto creduto di Eleonora d'Aragona nel museo di Palermo, infonde per essa intensificata vita alla geometria della forma, creando il suo capolavoro. Molte Madonne, in Sicilia, rivelano il suo influsso o direttamente o attraverso i Gagini, spesso suoi collaboratori.

A Napoli, nel 1474, forse lasciò a un aiuto l'esecuzione della Madonna all'esterno della Cappella in Castel Nuovo, che i documenti gli riferiscono. Sua è invece una serie di busti, forse ritratti di Beatrice d'Aragona, poi regina d'Ungheria, certo lavorati a Napoli in questi anni, oggi sparsi in varie collezioni. In tutti, specie nel migliore (Berlino, Kaiser-Friedrich-Museum), di nuovo rifiuta, a vantaggio di una più rigida stilizzazione formale, la sottile vibrazione luminosa di quello di Palermo. Lievi ornati, talvolta la policromia (Vienna) avvivano appena queste immagini assorte, quasi estranee alla vita. Si giunge alla glaciale immobilità del busto di Battista Sforza (Firenze, Bargello), forse tratto da maschera funebre. A questo momento vanno riferite, oltre al busto di Francesco del Balzo (Andria, San Domenico), e altre opere poco certe, anche le immobili maschere di marmo, forse destinate a sepolcri, sparse in varî musei, di Berlino, e della Francia meridionale, donde quasi tutte provengono. Il L. visse in Francia i suoi ultimi anni. La sua arte parve ritornare gotica aderendo alle stilizzazioni della plastica francese. Lo mostrano le statue di santi condotte, con aiuti, nella cappella di S. Lazzaro, nel duomo vecchio di Marsiglia (1477-81), ancora albertiana nell'architettura che forse il collaboratore lombardo Tommaso Malvito male rivestì di triti ornati. Così nell'Andata al Calvario oggi in San Didier ad Avignone (1479-81), dossale d'un altare oggi perduto, il L. stesso, autore forse soltanto della patetica testa del Cristo e di alcune donne a destra, dall'esempio della scultura lignea francese è spinto per la prima volte a ricerche di movimento drammatico senza riuscire a uniformare a questo tono spirituale tutta la narrazione. Altre opere gli si attribuiscono in Francia, dove i documenti lo ricordano fino al 1500.

V. tav. LXXV.

Bibl.: F. Burger, F. L., Strasburgo 1907; W. Rolfs, F. L., Berlino 1907; F. Schottmüller, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, XXII, Lipsia 1928 (con la bibl. preced.); G. de Francovich, in Boll. d'arte, n. s., VIII (1928-29), p. 481 segg.; M. Accàscina, ibid., IX (1929-30), pp. 397-400; E. Brunelli, in L'Arte, XXXIII (1930), p. 373; G. F. Hill, A corpus of Italian medals of the Renaissance, Londra 1930; R. Filangieri di Candida, L'arco di Alfonso d'Aragona, in Dedalo, XII (1932), pp. 439-66, 594-626; C. Kennedy, in Mitt. d. kunsth. Inst. in Florenz, 1932, p. 25; P. Bucarelli, Questioni lauranesche, in Boll. d'arte, 1932, pp. 90-95; L. Planiscig, Ein Entwurf für den Triumphbongen, ecc., in Jahrb. d. preuss. Kunst, LIV (1933), pp. 16-28.

Vedi anche
Tommaso Malvito Malvito (o Malvico), Tommaso. - Scultore (secc. 15º-16º), originario di Como, attivo a Napoli. Iniziò la sua attività collaborando con F. Laurana a Marsiglia (nella cappella di S. Lazzaro della vecchia cattedrale); ma il suo gusto si manifestò piuttosto nella ricchezza decorativa che gli viene dalla ... Palermo Comune della Sicilia (158,9 km2 con 663.173 ab. nel 2008), capoluogo di provincia e di regione, situato sulla costa nord-occidentale dell’isola, all’interno dell’omonimo golfo; si estende nella breve pianura detta Conca d’Oro, dominata a N dal Monte Pellegrino. ● Il nucleo originario di Palermo sorse ... Luciano Laurana Architetto (Laurana o Zara 1420-25 - Pesaro 1479). Iniziatore a Urbino di  un nuovo stile classico caratterizzato dalla chiarezza e dalla gravitas, la sua opera più significativa è il Palazzo Ducale di Urbino, cui lavorò su commissione di Federico da Montefeltro (1468-72); nella generale euritmia delle ... Desidèrio da Settignano Desidèrio da Settignano. - Scultore (Settignano 1428-31 circa - Firenze 1464). Forse scolaro di Donatello, certo in contatto con B. Rossellino, Desiderio da Settignano si distingue da entrambi, pur accettandone motivi di stile, per l'accentuato lirismo della propria visione. Partito dallo "stiacciato" ...
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    Scultore, architetto, medaglista (n. Laurana - m. Avignone 1502 circa). Profondamente influenzato dall'arte di Piero della Francesca e Agostino di Duccio, si distinse soprattutto per gli eleganti busti femminili eseguiti alla corte aragonese di Napoli, caratterizzati da una sottile vibrazione luminosa, ...
  • LAURANA, Francesco
    Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 64 (2005)
    Renata Novak Klemencic Il L. è documentato per la prima volta a Napoli il 17 luglio 1453, quando come "Francisco da Zara" insieme con altri maestri ricevette il pagamento per i lavori all'arco trionfale di Castelnuovo, iniziati già nel maggio dello stesso anno (Kruft, 1995, p. 393 doc. I). Come "Francisco ...
Vocabolario
francésco
francesco francésco agg. e s. m. [dal lat. tardo Franciscus, der. di Francus «franco1»] (pl. m. -chi), ant. – Francese: La terra che fé già la lunga prova E di Franceschi sanguinoso mucchio (Dante); i modi e le cadenze della prosa f. (D’Annunzio)....
francescano
francescano agg. e s. m. – 1. agg. Di san Francesco d’Assisi (1181 o 1182-1226) e dell’ordine da lui fondato: il movimento f.; la predicazione f.; la regola f.; l’abito f.; missioni francescane. Che è proprio di san Francesco d’Assisi e...
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